Partecipa a IlTrigno.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Chiusura delle strade e richiesta dello stato di calamità naturale: succede a Guilmi

Il sindaco: «La manutenzione del territorio avrebbe evitato ingenti danni»

Condividi su:

GUILMI - Paese isolato o quasi dopo le piogge torrenziali degli scorsi giorni. Accade a Guilmi, dove le principali strade comunali sono state chiuse al traffico con apposita ordinanza dal sindaco Carlo Racciatti. Non è solo il manto stradale ad aver riportato importanti danni, ma ci sono anche i ponti sul Sinello ad aver accusato danni strutturali. Oltre a bloccare il traffico, il primo cittadino di Guilmi ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale.

Le due strade per Montazzoli e Roccaspinalveti sono state quindi chiuse con serie conseguenze sui numerosi cittadini che le usavano quodiniamente. Spiega Racciatti: «Queste vie sono utilizzate da operai e artigiani che devono spostarsi giornalmente per raggiungere il luogo di lavoro. L’emissione dell’ordinanza, e successiva richiesta di “Stato di Calamità” si è resa necessaria a seguito degli ingenti danni al manto stradale e agli smottamenti causati dalle incessanti ed eccezionali piogge degli ultimi giorni».

Ciò che è accaduto a Guilmi è il simbolo del deterioramento del territorio causato da una mantenzione diventata ardua a seguito dei continui tagli da parte dello Stato. «Il mio rammarico - continua Racciatti - è che molti dei suddetti danni potevano essere evitati o almeno limitati con un adeguato lavoro preventivo di manutenzione del territorio. Lavori che però necessitano di fondi, operai e mezzi meccanici idonei e che gli eccessivi tagli dei finanziamenti statali, l’impossibilità di assunzione di personale e le restrittive normative di conservazione del territorio, soprattutto quello demaniale (ripulitura alveo fluviali) hanno reso impossibili ad attuarsi».

La situazione del medio e alto Vastese, già gravata dalla vergogna delle strade Provinciali, si fa sempre più difficile, mettendo a nudo un territorio che diventa sempre più debole a ogni nuovo evento climatico.

Condividi su:

Seguici su Facebook