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Si profila un nuovo Natale di passione per gli ex-lavoratori della Golden Lady: la New Trade ha sospeso le attività

L'annuncio-shock oggi alle 14

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Una doccia non fredda, ma gelata per i lavoratori della New Trade di Gissi, una delle aziende che ha preso posto nei capannoni ex-Golden Lady. A meno di una settimana dal Natale, oggi alle 14, il direttore dello stabilimento della Val Sinello ha comunicato la sospensione delle attività con effetto immediato.

Incredulità e sconcerto tra i dipendenti. Per loro non c’è pace. Dopo anni di speranze e attese, a maggio, è arrivato l'accordo per la riconversione. Dopo un paio di settimane dall’inizio delle attività, circa due mesi fa, c'è il sequestro del capannone da parte della Forestale per l’assenza di una fidejussione. Pochi giorni e l’attività riparte.

Oggi la clamorosa decisione. La conferma arriva da Franco Zerra della Cisl: «Oggi l’azienda ha comunicato ai lavoratori la sospensione delle attività, erano circa le 14, dicendo di non aver trovato sostegno e aiuto da parte di nessuno e che erano liberi. La situazione è in evoluzione».

All'inizio della scorsa settimana Giuseppe Rucci (Cgil) aveva denunciato le lamentele di entrambe le aziende (New Trade e Silda Invest) sui ritardi imputabili alla Regione nel rispettare gli accordi. 

 

Alla base del nuovo stop odierno, però, pare ci siano delle lacune nella documentazione presentata dall'azienda in Regione. Lo conferma anche Camillo D'Amico, capogruppo del PD in Provincia, che ha seguito da vicino le varie fasi della lunga vertenza Golden Lady: «La dirigenza della New Trade sostiene di non aver mai avuto problemi in Toscana. Il fatto è che qui in Abruzzo la normativa è più stringente a causa del debito nella sanità. La documentazione riguardo la fidejussione non rispetta alcune norme. Va ripresentata in modo adeguato. Penso che dalla parte della Regione ci sia la volontà di sbrogliare la matassa, anche perché mi risulta che i fondi siano stati già stanziati. Inoltre si sta cercando un accordo con i sindaci della zona per far entrare a regime il conferimento della differenziata direttamente alla New Trade, in modo da abbattere i costi di trasporto. L'azienda ha sostenuto già una spesa imprevista di 250mila euro».

 

Oggi ai dipendenti l'azienda ha detto chiaramente di non poter pagare gli stipendi senza gli incentivi previsti. Sembrerebbe solo una questione burocratica che - però - si trascina dalla riapertura dei cancelli. Da oggi per i 32 lavoratori (a febbraio ne sarebbero dovuti entrare altri 26) della New Trade si apre un nuovo Natale di passione. L’ennesimo.

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