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“Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”

Commento al vangelo

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III DOMENICA DEL T.O.A

(Is 8,23b - 9,3; Sal 26; 1Cor 1,10-13.17; Mt 4,12-23

“Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”)

Riconoscere il Signore presente ora in mezzo a noi, significa: fede. In un suo intervento di qualche tempo fa, il Papa emerito Benedetto XVI diceva: “la fede cristiana, non è prodotto delle nostre esperienze interiori, ma un evento che ci viene incontro dal di fuori”. Nessuno nasce cristiano, nemmeno in un mondo cristiano e da genitori cristiani. Il cristianesimo può avvenire sempre solo come una nuova nascita. Se Cristo non è presente e in grado di attrarre tutta la nostra affezione e tutto il nostro cuore, cerchiamo appoggi sostitutivi.

Riconoscendo che il Signore è presente nella nostra vita quotidiana, possiamo comprendere meglio il Vangelo di questa domenica.

Il brano del Vangelo racconta gli inizi della vita pubblica di Gesù nelle città e nei villaggi della Galilea dopo che Giovanni Battista fu incarcerato. La sua missione non parte da Gerusalemme, cioè dal centro religioso, sociale e politico, ma parte da una zona periferica, una zona disprezzata dai giudei, a causa della presenza in quella regione di diverse popolazioni straniere; per questo il profeta Isaia la indica come «Galilea delle genti» (Is 8,23).

La Galilea diventa così il luogo simbolico per l’apertura del Vangelo a tutti i popoli. Da questo punto di vista, la Galilea assomiglia al mondo di oggi: presenza di persone di diverse culture…questo implica la necessità di confronto, d’incontro, e non tentare di costruire degli ostacoli per essere più sicuri, più protetti.

 

Ma Gesù ci insegna che la Buona Novella, non è riservata a una parte dell’umanità, è da annunciare a tutti e anche a quanti forse non attendono più nulla e non hanno nemmeno la forza di cercare e di chiedere. Gesù ci insegna che nessuno è escluso dalla salvezza di Dio, ci insegna un metodo, il suo metodo: la misericordia di Dio.

Gesù comincia la sua missione non solo da un luogo decentrato, ma anche da uomini che si direbbero “di basso profilo”. Per scegliere i suoi primi discepoli, non si rivolge alle scuole degli scribi e dei dottori della Legge, ma alle persone umili e alle persone semplici. Gesù va a chiamarli là dove lavorano, sulla riva del lago: sono pescatori. Li chiama, ed essi lo seguono, subito. Lasciano le reti e vanno con Lui: la loro vita diventerà un’avventura straordinaria e affascinante.

Carissimi tutti, il Signore chiama anche oggi! Il Signore passa per le strade della nostra vita quotidiana.

Anche oggi in questo momento, qui, il Signore passa per la piazza. Ci chiama ad andare con Lui, a lavorare con Lui per il Regno di Dio.

Ognuno di voi pensi: il Signore passa oggi, il Signore mi guarda, mi sta guardando! Cosa mi dice il Signore? E se qualcuno di voi sente che il Signore gli dice “seguimi”, sia coraggioso, segua con coraggio il Signore. Ricordiamoci: il Signore non delude mai, non ci abbandona mai.

Lasciamoci raggiungere dal suo sguardo, affezioniamoci a Lui, alla sua voce, e seguiamolo! Preghiamo il Signore e la Vergine Maria, affinché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuno di noi sia privo della sua luce». Amen!

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