CHE RUOLO AVRA’ SAN SALVO NELLA NUOVA GOVERNANCE DEL CIVETA?

DOPO ESSERE ARRIVATO SECONDO NELLE PROCEDURE DI TRASFORMAZIONE

Redazione
22/10/2022
Attualità
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C’è una legge regionale che avrebbe potuto farci perdere proprietà e governance del Civeta. Inutile ricordare che si tratta di una struttura che i Comuni fondatori (Cupello, Vasto, Scerni, San Salvo, Casalbordino, Monteodorisio e Villalfonsina e quelli delle due ex Comunità montane) non vogliono perdere. Per questo Manuele Marcovecchio, sia perché è il consigliere regionale presidente della Commissione competente e sia perché è consigliere comunale di Cupello, si è attivato per evitarlo ed ha fatto fare un atto di indirizzo per trasformare il nostro Civeta in srl alla Giunta comunale del suo Comune (Cupello). Cosa contestualmente fatta anche da Vasto e Scerni (con cui deve aver concordato le delibere visto che sono identiche) e soprattutto per prorogarne la durata. Diversamente il Civeta sarebbe stato vittima di una procedura, che potremmo definire espropriativa. Si noti che l’asse Cupello – Vasto – Scerni ha la maggioranza delle quote…

Gli altri Comuni con a capo San Salvo non hanno voluto fare le delibere di Giunta ed hanno menato il can per l’aia: a San Salvo è stata portata tempo fa in Consiglio una delibera - perditempo. La minoranza aveva capito ed aveva avvisato la sindaca. Ma si sa che in questo caso a comandare è il presidente del Consiglio comunale, infatti fonti ben informate riferiscono che in assemblea è andata pure lei.

Certo San Salvo non ha fatto con gli altri Comuni una bella figura, essendo arrivato secondo sulla trasformazione, anzi – come si direbbe nel calcio –in zona Cesarini, tanto che la delibera di Consiglio comunale è stata fatta in tutta fretta con la seduta convocata il giorno prima per il giorno dopo e con una procedura poco ortodossa. Speriamo che nessun consigliere impugni la convocazione. Avrebbe probabilmente ragione: come si può sostenere che quella delibera poteva essere assunta in urgenza, visto che gli altri Enti avevano provveduto per tempo? Da noi, prima si era menato il can per l’aia. Per fortuna, come ha scritto Marcovecchio nel suo comunicato – la vicenda si è conclusa bene. 

Si è conclusa bene perché lui ha ottenuto la “modifica alla legge 36/2013 che il Consiglio regionale ha approvato lo scorso aprile, modifica grazie alla quale sono stati riaperti i termini per la trasformazione del consorzio in società di capitali” e perché Vasto Scerni e Cupello, guidati rispettivamente da un sindaco di centrosinistra e due di centrodestra, non hanno guardato alle appartenenze e hanno lavorato fin da subito per la trasformazione in srl. Cosa sarebbe successo se fosse passata l’altra linea perditempo? Probabilmente impianti e patrimonio sarebbero stati acquisiti gratuitamente dal prossimo concessionario, cui sarà affidato il servizio da parte dell’Agir.

Peraltro, sempre fonti ben informate riferiscono che il commissario ha fatto rilevare formalmente il debito di un milione di euro del Comune di San Salvo verso il Civeta, che, anche in questo caso, si è voluto distinguere da altri Enti debitori, i quali hanno fatto le transazioni: noi no. 

Evidentemente chi governa San Salvo si sente forte se l’ha tirata così per le lunghe e non ha fatto la transazione per i debiti come gli altri. Tuttavia di tale potenza, i risultati visibili sono questi: Cupello e Scerni (di centrodestra) si sono schierati da subito con Vasto (di centrosinistra) e tutti sono con i conti in regola meno che San Salvo. Siamo sicuri che quando si dovranno fare le nomine nel Cda queste due circostanze non peseranno? E dire che a San Salvo qualche strapuntino serve. Aiutati dalla storia ricordiamo che se il buon Rino non fosse andato al Civeta e fosse rimasto in Consiglio l’hally galli, ballato poi da Filomena D’ Addario e successivamente da Fabio Raspa, l’avrebbero ballato in tre. Tre, come i possibili futuri consiglieri d’ amministrazione del Civeta.

 

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