Del "quadrilatero" VASTO SAN SALVO CUPELLO MONTEODORISIO da oggi tra i consiglieri della Provincia di Chieti ci sono: la sindaca di Cupello, la sindaca di Monteodorisio, il consigliere Laverghetta del Comune di Vasto, che esprime pure il presidente nella persona del sindaco Menna. Spostandoci di qualche chilometro c'è anche il vice sindaco di Lentella Non c'è, però, nessuno del Comune di San Salvo. Eppure se gli undici consiglieri della "maggioranza" (?) sansalvese votassero tutti per un loro collega riuscirebbero ad eleggerlo, come è accaduto per Tonino Marcello e per Elisa Marinelli nelle precedenti legislature, ovviamente prima che la Marinelli fosse sacrificata per dare i voti ad uno di Vasto.
Siccome il voto che esprimono i consiglieri comunali per eleggere i provinciali è suddiviso "per fasce di abitanti" (per capirci il consigliere di Francavilla vota con una scheda di un colore diverso da come invece vota un consigliere di Fresagrandinaria) è possibile "capire" come hanno votato i “nostri”: una parte ha votato la sindaca di Monteodorisio Catia Di Fabio, votata pure dalle maggioranze del suo paese e di Casalbordino (capitanate da Carla Zinni) e dai consiglieri di Fratelli d' Italia vastese (capitanati da Francesco Prospero). Dal suo plebiscitario risultato si capisce che la Di Fabio è stata “portata ”dal partito di Giorgia Meloni ovvero i candidati Magnacca, Prospero e Zinni hanno fatto su di lei captatio benevolentia; un' altra parte della maggioranza di San Salvo (Alfonso Di Toro e Nicola Di Ninni, più altri due consiglieri) hanno votato la sindaca Di Florio su suggerimento di Manuele Marcovecchio (pure lui candidato alla Regione, ma in Forza Italia). Peraltro i voti dei consiglieri comunali sansalvesi (amici di Marcovecchio) sono stati determinati per l' elezione di Graziana Di Florio.
Tonino Marcello, nel corso dell' intervista che di fatto apre la nostra rubrica elettorale, ha detto quasi esplicitamente che il non avere un consigliere provinciale di San Salvo (pur potendolo avere , visti i numeri potenziali) è il prezzo pagato in cambio del sostegno elettorale per Magnacca. Temiamo che così non sia, visto che la Di Fabio ha ricevuto voti sia per imput del nostro presidente del Consiglio comunale che per imput del vice sindaco di Casalbordino.
Tuttavia ammesso, e non concesso, che la politica rinunciataria serva elettoralmente alla Magnacca, non si comprende cosa ci guadagni, in termini amministrativi e d'immagine, la sindaca De Nicolis ad appiattirsi in un modo così palese, ma onestamente improduttivo, tanto per lei quanto per la Città che rappresenta.