Le tre possibili scelte di Tiziana Magnacca

per mandare avanti l' Amministrazione De Nicolis

Ods
16/07/2024
Attualità
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Nel corso dell' ultima campagna elettorale regionale (forse anche per tenere tranquillo Giancarlo Lippis, reduce nella nota fregatura subita da candidato sindaco in pectore), i consiglieri di maggioranza (esclusi Alfonso Di Toro e Nicola Di Ninni) hanno firmato un atto di impegno che avrebbe dovuto portare alla presidenza del Consiglio comunale lo stesso Lippis se fosse stata eletta in Regione Tiziana Magnacca.

Avvenuta l' elezione e la nomina assessorile della presidente Magnacca, costei, però, non si è dimessa e Lippis non è stato eletto presidente. Secondo i magnacchiani la lista di Lippis con 700 voti non può avere più di una “casella”. Per cui se lui dovesse “salire” alla presidenza,  la sua collega di lista, Elisa Marinelli, dovrebbe "scendere" dall' assessorato. Lippis, invece, sostiene che nei patti non c' era la defenestrazione della Marinelli, anzi ha chiesto e continua a chiedere il rispetto della promessa elettorale, peraltro messa su carta. Per la cronaca, ha anche fissato, come data limite, il 30 giugno, giorno del suo compleanno. 

Poiché l'atteso dono non è arrivato, Lippis è stato assente dall' ultimo Consiglio comunale del 15 luglio, dove una ratifica di delibera di Giunta (variazione di bilancio per la scuola di Via Ripalta) aveva bisogno di 9 voti. Per fortuna la delibera è stata approvata anche da Di Toro e Di Ninni Ninni, il cui voto non era scontato, perché i due non sono magnacchiani, ma marcovecchiani. Comunque se il problema è stato “risolto” il 15 luglio, esso si ripresenterà a breve, perché entro fine mese dovrà essere assestato il bilancio e servono ancora e comunque 9 voti. 

Di Toro e Di Ninni continueranno a votare “responsabilmente”?  Bisogna chiederselo, perchè se anche loro facessero come Lippis, l' Amministrazione sarebbe a rischio. Ora è solo in fibrillazione: del resto San Salvo liberale e popolare, è oggi un gruppo di due consiglieri senza alcun incarico e Di Toro, che è una vecchia volpe della politica locale, sa bene che con Lippis fuori dai giochi, lui e Di Ninni diventano determinanti. D'altra parte lo stesso Lippis non può accettare una seconda umiliazione dopo quella subìta quando gli preferirono la De Nicolis a sindaco. 

Quindi è la Magnacca a dover trovare la soluzione, non solo come leader della destra locale, ma anche come detentore della seconda carica cittadina, Per cui lei:

a) potrebbe dimettersi da presidente del Consiglio comunale e farsi sostituire da Lippis,  senza far toccare la Marinelli. Ma  in tal modo farebbe arrabbiare ancora di più i due marcovecchiani e forse  pure Maria Travaglini che sta gestendo l'impegnativo assessorato alla cultura, a titolo volontario e gratuito diversamente da chi sta in Giunta. In questa ipotesi, l' Amministrazione andrebbe avanti con un voto in più (quello di Lippis) e con la delusione di Maria Travaglini.

b) potrebbe dimettersi e farsi sostituire da Di Ninni, ma autorizzerebbe Lippis a fare quel che non ha fatto alle ultime elezioni comunali ossia trovare il coraggio di raggiungere  all'Opposizione i suoi ex compagni di partito Argirò/Marcello/Raspa. Questa ipotesi sembrerebbe meglio della prima, perché terrebbe dentro i due marcovecchiani e due è meglio di uno. Ma in politica i numeri spesso mentono.

c) potrebbe non dimettersi e tirare a campare, sperando che il dissidente (ex coeeeerente) Lippis non si unisca ai dissidenti marcovecchiani (Di Toro e Di Ninni) o che questi due si dividano o che le arrivi qualche soccorso da sinistra (va detto che il 15 luglio la minoranza ha votato compattamente contro la variazione). Comunque se la Magnacca decidesse che, come diceva Andreotti, “tirare a campare è meglio che tirare le cuoia”, sarebbero a rischio le coronarie del povero sindaco prima di ogni Consiglio comunale, perché non saprebbe se nella seduta le viene garantita la maggioranza.

Tuttavia, qualunque ipotesi Donna Tiziana dovesse decidere di percorrere, è certo che il genetliaco è passato e si avvicinano gli assestamenti.

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