EMERGENZA IDRICA? CRISI IDRICA? STATO DI CALAMITA’ IDRICA? Noo…. Sciocchezze

L' allarme di Sante D' Alberto

Sante D' Alberto
13/08/2024
Attualità
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Questa è e sarà CATASTROFE IDRICA. Da diversi anni quando argomento di questa vicenda ho sempre prospettato questo scenario che stiamo vivendo, quanto sta accadendo e anche peggio. Anche i miei più fiduciari annuivano ma immaginavo che dentro di loro pensavano: Questo è pazzo. Non ho mai cambiato la mia tesi e non ho cercato mai di piacere a chi avevo di fronte. La verità, la vera verità fa male e spesso fa fuggire chi ti ascolta.

 In questi giorni assistiamo ad un rimpallo di responsabilità e come in una partita di calcio ognuno cerca di rilanciare la palla a centrocampo o in una mischia in area. Tutti alla ricerca di colpevoli, il gestore? chi ha eletto gli amministratori di gestori? chi per 30 anni non ha pianificato investimenti? chi ha trasformato un gestore in un “assumificio” pre e post elettorale? e chi ne ha più ne metta…. Tutti hanno più o meno ragione ma a poco serve. 

ll fatto è uno solo: L’ACQUA NON C’E’  e quel poco che c’è non basta per tutti. Il nostro territorio non è la pianura Padana e per far arrivare l’acqua in determinati paesi e territori, non solo c’è bisogno di acqua ma c’è bisogno di pressione che è data dalla quantità di acqua stessa. E’ un concetto elementare che non serve una laurea in fisica per capirlo, basterebbe un po' di logica. Certo è che sussistono anche delle responsabilità di chi gestisce la diffusione dell’acqua a partire da chi da l’indirizzo politico- gestionale fino ad arrivare a chi decide se aprire o chiudere una saracinesca, ma dobbiamo pure accettare che  si tratta di uomini e come in tutte le attività si può essere bravi o meno bravi. Fatto sta che l’acqua non c’è e quindi è più facile sbagliare. Come in una famiglia, fin quando ci sono i soldi si può andare anche 3 volte a settimana al ristorante, quando invece i soldi finiscono dobbiamo accontentarci di 3 volte all’anno (seppure). 

Io non sono uno che vuole difendere la SASI ma sicuramente non vorrei essere al loro posto in questo momento, come non vorrei essere un amministratore comunale di qualsiasi comune che quotidianamente deve fare i conti con i  propri cittadini che sono senza acqua. Non credo che tra tutti coloro che hanno ruoli di governo e organizzativi ci sia qualcuno che non vorrebbe lasciare aperto l’acqua  al massimo della pressione in tutti i comuni h24, invece credo che il problema della carenza idrica è grave e che tutti stanno facendo il possibile per risolverlo, pur sbagliando nella ricerca di soluzioni. Alzi la mano chi ha la soluzione.
Allo stato attuale LA SOLUZIONE NON C’E’.
Le soluzioni andavano progettate  e applicate da 30 anni a questa parte ma non è stato fatto, nessuno ha fatto niente per migliorare e potenziare i sistemi di approvvigionamento e conservazione idrica. Destra, sinistra, Centro, Civici, Stellati, giustizialisti, moderati, estremisti ecc ecc NESSUNO. Tutti si sono limitati ad una pessima ordinaria amministrazione del sistema idrico  e nessuno si è mai posto una domanda molto semplice: MA SE PER 2 O 3 ANNI  NON NEVICA PIU’ SULLA MAJELLA COSA CI BEVIAMO? Un quesito non da scuola elementare, bensì da scuola dell’infanzia, eppure nessuno ci ha pensato che si potesse arrivare a tanto. 

Ora non è più tempo della ricerca dei colpevoli di allora  o di quelli presunti di oggi, ora è il momento delle soluzioni, delle decisioni e delle azioni concrete.  Cari amministratori locali, smettetela di fare  strumentalizzazione politica, se si continua così probabilmente non ci si arriverà neanche alle prossime scadenze elettorali, quindi serviranno a poco gli applausi che cercate di ottenere invitando la popolazione a non pagare le bollette, oppure, cambierà poco se domani cambierete gestore o addirittura diventerete diretti gestori del servizio. Se  non c’è acqua, delle bollette non pagate e dei CDA sostituiti, la popolazione, le aziende, gli agricoltori non sanno che farsene.
Se non c’è acqua, da qui ai prossimi mesi molte aziende industriali dovranno chiudere, dinanzi alle autobotti di emergenza ci saranno resse e rivolte, la sopravvivenza sarà messa a dura prova  e le debolezze verranno sottomesse dai soprusi. Sarà guerra civile. Bisogna intervenire subito.

 Ogni calamità in Italia è stata sostenuta da azioni straordinarie da parte dei governi, terremoti, alluvioni, frane, disastri ecc ecc. Ci sono state azioni immediate di entità mastodontica ove nel giro di poche ore si è intervenuti a sostegno  dei territori coinvolti con tutte le risorse a disposizione, per citarne alcuni ( Vajont, Polesine, Irpinia, Marche, L’aquila, Friuli, ecc ecc). Ad oggi qui non serve un intervento nelle prossime 48 ore ma potrebbe servire nei prossimi 48 giorni. Gli amministratori locali e la Regione Abruzzo devono andare  a Roma e devono suggerire e ricercare soluzioni concrete senza etichette politiche. Ora è il tempo di pensare a salvarsi. Bisogna scegliere se continuare a costruire scuole  in comuni di 200 abitanti che saranno disabitati o creare invasi, bisogna scegliere se continuare a costruire piste ciclabili che nessuno percorrerà o captare  falde acquifere, bisogna scegliere se continuare a spendere i fondi del PNRR per parchi giochi e recupero di centri storici disabitati o aumentare la capacità di depurazione delle acque e prevedere la desalinizzazione delle stesse. 

Fate in fretta e fate sul serio, il tempo passa in fretta, il tempo è sereno e non si vedono nuvole all’orizzonte…. prevedo solo una grande catastrofe.

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