«Continuiamo ad andare avanti, a testa alta, con la speranza che gli autori possano essere presto assicurati alla giustizia»

Investigatori al lavoro per individuare chi ha incendiato l'auto della sindaca di Monteodorisio, sorveglianza rafforzata dal Prefetto per Catia Di Fabio

Alessio Di Florio
02/06/2025
Attualità
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Festa della Repubblica, oggi l’Italia ricorda il referendum con cui si superò la monarchia e fu scelta l'attuale forma repubblicana dopo vent'anni di guerra e dittatura. Tra i simboli della Repubblica e delle sue istituzioni sicuramente ci sono i sindaci, primi rappresentanti del territorio e i più prossimi ai cittadini. Sindaci che si ritrovano anche a subire minacce e rischi per la propria sicurezza. Nella notte tra mercoledì e giovedì scorso è stata incendiata l’auto di Catia Di Fabio, sindaca di Monteodorisio. Si batte la pista dolosa, il gesto volontario di qualcuno che ha voluto colpire la prima cittadina, escalation violenta e pericolosa dopo le scritte offensive e sessiste delle scorse settimane. Catia Di Fabio, già nelle ore successive all’attentato incendiario, lo ha sottolineato varie volte: quanto accaduto contro di lei spesso accade contro tanti sindaci.

«Stiamo cercando di riprenderci, di essere forti e di andare avanti – ci ha dichiarato ieri pomeriggio la prima cittadina - sicuramente per i miei figli è stata una lezione importante di vita, positiva perché ho spiegato loro che il bene vince sempre, che il bene non brucia e che queste persone saranno presto assicurate alla giustizia».

«I carabinieri stanno sicuramente svolgendo un ottimo lavoro, sono sempre al mio fianco e sono sempre qui a vigilare su di me e la mia famiglia, come è stato disposto giovedì dal Prefetto – sottolinea la prima cittadina con riferimento alle misure di sicurezza adottate dal prefetto - è stata attivata la sorveglianza dei Carabinieri a mia e nostra tutela».

«Continuiamo ad andare avanti, a testa alta, con la speranza che gli autori possano essere presto assicurati alla giustizia» conclude Di Fabio.

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