È un day after amaro per Casalbordino. Due giorni di festa, di devozione e divertimento, conclusi con un gravissimo episodio di violenza. E il paese torna sulle prime pagine di giornali non per uno straordinario momento di convivialità e gioia, di espressione del radicato sentimento religioso e della bravura di un comitato feste capace ogni anno di una due giorni di altissimo livello, ma per fatti di cronaca.
«Due giovani in ospedale dopo la rissa alla festa» titola Il Centro, articolo di Paola Calvano. «Paura a Casalbordino. Rissa all’alba dopo la festa: calci e pugni tra i giovani, è caccia ai responsabili» titola Il Messaggero, articolo di Lea Di Scipio. Le locandine dei quotidiani non compaiono più a Casalbordino da anni ma poco o nulla cambia e l’eco negativa di questo nuovo grave atto violento piomba sul paese.
Erano le 6 del mattino di ieri quando è scoppiata la prima rissa tra giovani, schiaffi e calci che hanno dato il via alla violenta escalation. È sbucata anche una mazza da baseball, un ragazzo è stato colpito con violenza semplicemente perché stava rientrando a casa, un ragazzo è finito in ospedale con la frattura della mandibola.
Colpisce l’ora in cui è avvenuta la violenta rissa. Girava ancora alcol a quell’ora tra i ragazzi? Perché? È stata violata l’ordinanza sindacale che imponeva lo stop alla vendita tre ore e mezza e prima? La violenza di ieri mattina riporta alla memoria quanto accaduto tre anni fa, quando nel cuore della notte tra il 10 e l’11 giugno un esercente fu massacrato di botte. Fu l’inizio di una serie di atti di violenza che portarono all’emanazione di alcuni Daspo Willy e un provvedimento di allontanamento dall’intera provincia (poi revocato dall’autorità giudiziaria). Un’aggressione, a cui ne seguì un’altra nella stessa estate contro una ristoratrice, che poteva finire nella maniera più tragica possibile. Esattamente come nell’autunno scorso quando un ragazzo è stato colpito anche con un coltello, causandogli gravi ferite. Pochi millimetri di differenza e poteva rimetterci la vita. 2024 che è stato segnato anche dall’aggressione di Ferragosto ad un carabiniere in servizio.
«Pugno di ferro contro chi crede, con la violenza, di poter ottenere quello che vuole – dichiarò tre anni fa la vicesindaca Carla Zinni – valutiamo azioni esemplari per sottolineare che, chi pensa di agire così, non ha niente a che fare con la nostra comunità». «Ama la vita, ama i giovani, ama le feste, ama il divertimento e non tollera nella maniera più assoluta i disordini e le aggressioni da parte di coloro che non sono in grado di rispettare le regole della civile convivenza» la comunità casalese sottolineò Alessandra D’Aurizio, presidente del Consiglio Comunale. Tra i commenti ai post sul popolare social network facebook degli amministratori di Casalbordino tanti cittadini solidarietà alla persona aggredita e l’indignazione per un atto efferato che purtroppo aveva già precedenti nel tempo. «No alla solita violenza gratuita», «Sarebbe ora di dare lezioni esemplari a certi delinquenti» e «Fate qualcosa per fermare determinati soggetti» furono alcune delle frasi che riassunsero lo stato d’animo e il pensiero di moltissimi.