San Felice del Molise celebra il suo settimo "Centenario": l'urna di San Felice Martire esce in processione dopo 25 anni.
Grande attesa a San Felice del Molise per le celebrazioni. Il 30 agosto 2025 si festeggia San Felice Martire, la cui urna esce in processione ogni 25 anni. Tale evento è chiamato “Centenario”
Programma delle iniziative:
Venerdì 29 agosto 2025 – Vigilia del Centenario. Dalle 16 confessioni. Alle 18.30 recita del santo rosario; alle 19 santa messa vigilare celebrata dal parroco, don Pietro Cannella. A seguire processione per le vie del paese.
Sabato 30 agosto 2025: solennità di San Felice Martire. Alle 11 santa messa solenne presieduta dal vescovo della diocesi di Termoli-Larino, S.E. Mons. Claudio Palumbo. Segue processione.
Domenica 31 agosto 2025: festa del Cuore Immacolato di Maria. Alle 11.30 santa messa e processione lungo le vie del paese.
Di seguito il testo “San Felice Martire tra leggenda e storia” a cura di Padre Angelo Gabriele Giorgetta che ripercorre questa ricorrenza molto sentita nel paese di minoranza linguistica croata.
“La leggenda vuole che nei primi secoli, durante la persecuzione contro i cristiani, un giovane chiamato Felice morì martire, e forse con il suo nome fu battezzato l’attuale abitato. Sempre secondo leggenda, egli fu sepolto su un colle (ora comune di Castelmauro) che si affaccia sul “Vallone della Botte” (ai confini col comune di San Felice). Trovato intatto, sempre secondo leggenda, successivamente il suo corpo fu traslato a Roma. Solo nel 1824 fu deciso di portarlo da Roma a San Felice, i fedeli di Castelmauro però, volevano che andasse nel loro paese dato che era stato sepolto nel loro territorio.
Per risolvere la questione furono presi due buoi non domati ai quali fu attaccato il carro con il “Corpo Santo” e là dove si fossero diretti, lì doveva andare il Santo ed essi si diressero proprio a S. Felice. Da un manoscritto del 1950 di Don Michele Paolone, conservato nell’archivio parrocchiale, risulta che: nel 1824 “durante il percorso per i campi, il grano calpestato dal carro e dal popolo, miracolosamente subito dopo si rialzava e si racconta che non ci fu mai una raccolta di grano così ricca come quell’anno”. Per questa ragione il 30 maggio di ogni anno, in occasione della festa patronale di San Felice Papa, i fedeli di Castelmauro accorrono per venerare S. Felice Martire, il “loro” Santo, al quale affidano i loro giovani. Da una lettera conservata nell’archivio parrocchiale di San Felice, risulta che il corpo potrebbe essere giunto dalle catacombe di Santa Priscilla a Roma. Secondo la tradizione nella prima metà del 1800 era in uso la traslazione dei Corpi dei Santi martiri romani, dalle catacombe alle varie chiese delle regioni limitrofe.
Dalla scheda della Soprintendenza di Campobasso risulta che la statua è modellata in cera e dipinta, contenente le ossa del Santo. L’urna è di bottega napoletana, difatti, dalla comunicazione orale di Don Michele Paolone, tale statua fu fatta fare a Napoli intorno al 1820. La Festa Popolare del Santo è il 30 agosto di ogni anno, questo perché un tempo in quel periodo i lavori nei campi erano ridotti, ma soprattutto perché la festa liturgica di San Felice Martire e del suo compagno Adautto, cade proprio il 30 agosto, giorno del loro martirio, data in cui anche nei paesi limitrofi si festeggia lo stesso Santo. Negli archivi della parrocchia si conservano i documenti dell’esumazione del Corpo Santo effettuata il 24 giugno 1999, dalla quale è risultato che “è presente circa l’80% delle ossa e sono ossa umane di una persona di circa 30 anni”.
Negli stessi archivi sono attestati cinque miracoli, operati per intercessione del Santo, con le seguenti date: 30 maggio 1922; anno 1950; 30 maggio 1956; 4 settembre 1969 e 23 luglio 1957”.