Una opposizione vecchia, un’opposizione del no e del contro a tutti i costi. Così il presidente del consiglio Tiziana Magnacca ha definito il comportamento delle minoranze, accusate di ostacolare la legalità e di rifiutare la nomina del commissario ad acta, figura prevista dalle norme per garantire il rispetto delle regole.
La Magnacca ha rimarcato come circa quindici consiglieri su diciassette risultino incompatibili e inadempienti rispetto alla normativa sulla trasparenza, condizione che li renderebbe impossibilitati a votare il Piano regolatore generale. Una situazione che, secondo il presidente, rischia di compromettere la credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini.
L’affondo riguarda la contrarietà della minoranza alla nomina del commissario ad acta. Una scelta che appare, nelle parole della Magnacca, incomprensibile e contraria al principio di responsabilità amministrativa, con il rischio di bloccare l’iter di approvazione del Prg, strumento indispensabile per lo sviluppo ordinato del territorio.
Il presidente del consiglio descrive l’opposizione come priva di pudore, capace di predicare bene e razzolare peggio. Un atteggiamento che, secondo Magnacca, svilisce il confronto democratico e riduce la politica a un esercizio sterile di contrapposizione.
Sul Piano regolatore generale di San Salvo, la maggioranza rivendica il rispetto delle regole e la necessità del commissario ad acta, mentre la minoranza, contraria e incompatibile, viene indicata come ostacolo alla trasparenza e allo sviluppo della città.
Servizio di Ercole d'Ercole