A soli 19 anni, Ludovica di Castelguidone ha scelto di trasformare la sua sensibilità in un progetto concreto. Dopo il diploma, ha ideato “Il Labirinto dell’Inclusione”, un percorso pensato per i ragazzi di ogni fascia di età, con l’obiettivo di spiegare in modo semplice e diretto cosa significa inclusione e perché la diversità deve essere considerata un dono.
Il progetto si articola attraverso giochi e attività, sia cartacee che interattive, che stimolano la curiosità e invitano a riflettere. Non si tratta di una lezione frontale, ma di un’esperienza che coinvolge i partecipanti in prima persona: un labirinto da attraversare, prove da superare, momenti di confronto che aiutano a comprendere il valore della gentilezza verso chi è più fragile.
Ludovica racconta di aver voluto creare uno strumento gratuito e accessibile, capace di parlare ai bambini, agli adolescenti e agli adulti. “La diversità è un dono – spiega – e chi è più fragile non deve essere visto come un peso, ma come una ricchezza per tutti”.
Il “Labirinto dell’Inclusione” non è solo un gioco, ma un messaggio culturale: educare alla gentilezza significa costruire una società più consapevole, dove nessuno resta indietro. In un tempo in cui spesso prevalgono individualismo e indifferenza, l’iniziativa di Ludovica diventa un segnale forte: un invito a guardare gli altri con rispetto e a riconoscere il valore delle differenze.
Castelguidone diventa così il punto di partenza di un percorso che potrebbe crescere e diffondersi, portando nelle scuole e nei centri giovanili un metodo semplice ma efficace per parlare di inclusione. Un progetto nato dal basso, dalla volontà di una ragazza che ha deciso di mettere la sua creatività al servizio degli altri.