Un bando da 23 milioni di euro per la ristrutturazione o la realizzazione di impianti sportivi e oltre 10mila progetti presentati, ma è tutto un bluff. O meglio, il bluff non è di chi ha commissionato i progetti redatti da architetti e ingegneri, ma arriva direttamente dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo (sentenza 254/2013) il «fondo per la realizzazione o la ristrutturazione degli impianti sportivi» perché si invade la competenza delle Regioni sull'organizzazione delle attività sportive non agonistiche.
La somma destinata a questi interventi era già stata definita irrisoria in rapporto al territorio nazionale, ma si trattava pur sempre di un finanziamento 'storico' dopo circa 25 anni di nulla.
Ora il Ministero ha bloccato lo studio della graduatoria dei 10mila progetti presentati, promettendo presto nuovi strumenti di agevolazione, ma la figura è pessima.
Solo nel Vastese interno sono numerosi i Comuni che hanno partecipato al bando: Celenza sul Trigno, Gissi, Furci, Castiglione Messer Marino, Lentella, Palmoli, Fresagrandinaria, Roccaspinalveti, Fraine, Casalanguida, Guilmi, Carpineto Sinello e Schiavi d'Abruzzo.
Ora qualcuno avviserà i sindaci: «Scusate, stavamo scherzando».
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