Ex ospedale di Gissi 'sventrato', l'accusa di Catherine Aurore Rossi

Il dirigente Di Giovanni ha chiesto il trasferimento

a cura della redazione
05/02/2014
Attualità
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GISSI - L'ex ospedale di Gissi (ora denominato 'presidio Asl') continua a essere lentamente sventrato al contrario di quanto si discute e decide durante le riunioni dei rappresentanti del territorio con i vertici Asl. L'ultima mossa è il trasferimento di operatori di portineria e mensa. Un taglio, l'ennesimo, che pare abbia portato alla resa il dirigente del distretto di Gissi, Fioravante Di Giovanni che ha chiesto il trasferimento.

Della carenza di personale dell'ex ospedale ci eravamo già occupati nell'ottobre del 2012, quando visitammo la struttura in seguito ad alcuni furti compiuti nelle ore notturne. Il ristretto personale rimasto fu costretto a incatenare anche le panchine della sala d'attesa per evitare che venissero portate via. Di Giovanni, intervistato, non ha mai nascosto di credere nel rilancio del presidio, ma oggi le previsioni sono state disattese.

Le nuove, dirette, accuse sono state recapitate in una lettera firmata dalla presidente dell'Ente d'Ambito Sociale 25 (di cui fanno parte Carpineto Sinello, Casalanguida, Carunchio, Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno, Dogliola, Fraine, Furci, Gissi, Guilmi, Liscia, Monteodorisio, Palmoli, Roccaspinalveti, San Buono, San Giovanni Lipioni, Scerni, Schiavi d'Abruzzo, Torrebruna e Tufillo) Catherine Aurore Rossi - fra gli altri - al presidente della Regione, Gianni Chiodi e al dirigente generale della Asl Zavattaro:

Ill.mi Presidenti,
in qualità di Presidente dell'Assemblea, Dott.ssa Rossi Catherine Aurore, in rappresentanza dei 21 Sindaci dei Comuni membri dell' Ambito Territoriale Sociale E.A.S. n.25 "Medio Alto Vastese", mi trovo mio malgrado ad evidenziare il reiterato modus operandi di ASL e Regione nell'agire in maniera assolutistica e disfattista sul territorio senza condividere con Sindaci e discutere con gli stessi di tali scelte.

Mi permetto di evidenziarvi che i Sindaci non sono nomi messi a caso ad amministrare delle comunità, ma sono scelti, nominati da persone per le quali hanno il dovere di rappresentare al meglio le loro aspettative, il soddisfacimento dei loro bisogni e il rispetto della loro scelta di restare sul territorio e vedersi erogati i servizi essenziali in primis quello sanitario e socioassistenziale.

Da noi, amministratori di qualsiasi grado, si aspettano rispetto e dignità, ma come possiamo noi Sindaci adoperarci a far ciò se continuiamo a subire decisioni da ASL e Regione senza esserne messi a conoscenza e discuterne?

Nel corso del 2012 e in modo più deciso nel corso del 2013, abbiamo più volte incontrato Vostri Dirigenti Asl insieme a rappresentanti della Regione, per le questioni guardie mediche, carenza di medici pediatri, soccorso 118, proponendo soluzioni gestionali e organizzati ve concrete, nel rispetto della spending-review, e immediatamente operative.

Grandi impegni, tutti d'accordo della bontà delle iniziative proposte, conclusione: mancata sostituzione di medici di pediatria trasferiti; carenza di servizi di medicina di base e continuità assistenziale; assenza di soccorso 118 H24 7 giorni su 7; e, morale della favola, decisione di questi giorni: svuotamento del presidio Asl di Gissi, col trasferimento finanche degli operatori di portineria e di mensa.

Ma tanto cosa importa, se l'ambito EAS n.25, che conta n 3.323 utenti e di una popolazione totale pari a 23.425 cittadini, vedrà insoddisfatti i loro bisogni perché diventa più gravoso o forse impossibile svolgere le attività di Valutazione medica delle richieste di assistenza, perché non si ha un distretto sanitario, che così possa identificarsi, nell'ambito territoriale di residenza.

E soprattutto, perché da queste decisioni assolutistiche non può che discenderne un obiettivo: eliminare ogni speranza di rispetto della dignità dei cittadini del Medio e Alto Vastese, in quanto la lettura di quest'ultima vostra scelta è il disinteresse ad investire sul territorio.

E posso con cognizione dire che la richiesta di trasferimento del Dirigente del distretto di Gissi Dott. Di Giovanni, non può che derivare dalla resa a decisioni distruttive di azioni, progetti e obiettivi di sviluppo del Distretto stesso che lo ha visto promotore negli anni.

Questa lettera è intesa a chiedere alla ASL e alla Regione di rivalutare le decisioni prese per il Distretto di Gissi, e a riprendere in considerazione le progettualità proposte dal Dott. Di Giovanni e dai 21 Sindaci dell'EAS n.25, proposte qualitativamente migliorative del servizio reso in nome dell'efficientamento della spesa pubblica e nel rispetto delle dignità personali dei nostri cittadini.

Certa di un vostro riscontro, porgo i miei distinti saluti

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