Golden Lady di Gissi, l'appello di Mons. Bruno Forte

«Mio appello a nuovi investimenti inascoltato»

A cura della redazione
22/01/2011
Attualità
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Anche Mons. Bruno Forte interviene sulla delicata situazione della Golden Lady di Gissi. A marzo scadrà la cassa integrazione e la proprietà dello stabilimento ha chiesto la mobilità per il 50% dei dipendenti. Mons. Forte esprime profonda preoccupazione e invita a non lasciare nessuna strada possibile per la salvaguardia dei posti di lavoro. «Apprendo con profondo rammarico della chiusura ormai decisa dello stabilimento Golden Lady in Gissi. Avevo cercato anch'io di evitare in ogni modo i licenziamenti, contattando direttamente i proprietari, per dar voce alle preoccupazioni gravissime delle famiglie dei lavoratori coinvolti e per esprimere le riserve sulla "delocalizzazione" che anche Papa Benedetto XVI ha espresso nella recente Enciclica Caritas in veritate (n. 40). Ora non posso che prendere atto di questa vicenda dolorosissima, che ha ricadute drammatiche per centinaia di persone, e pregare Dio per le tante famiglie che si troveranno nei prossimi giorni segnate dal dramma della disoccupazione. Il mio appello a nuovi investimenti e a una politica d'innovazione sul nostro territorio è rimasto purtroppo inascoltato e il potenziale di qualità umana della nostra gente lavoratrice è stato di fatto mortificato. In questo momento di tristezza mi stringo alle famiglie disorientate e cariche di incertezze per il futuro, assicurando loro la mia preghiera e la vicinanza della Chiesa. Incoraggio tutti a non perdere la speranza e a chiedere a Dio la luce necessaria per continuare a scommettere sulla vita. Invito i responsabili della cosa pubblica e chiunque abbia possibilità imprenditoriali a non lasciare nulla d'intentato per creare nuovo lavoro nell'area toccata dalla crisi. Dio custodisca tutti i disoccupati e faccia sentire la sua mano benedetta che rialza i poveri e gli umili».

Bruno Forte Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto
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