Due paesi pronti alla mobilitazione contro la centrale a biomasse

Filippone: «Attendiamo l'esito delle osservazioni»

Antonino Dolce
13/04/2015
Attualità
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SAN BUONO - Per ora ci sono le osservazioni del Comune redatte dall'ingegnere Tommaso Giambuzzi, poi, in caso non bastino, si scenderà in piazza, amministratori e cittadini uniti contro la centrale a biomasse che la San Buono Bioenergy ha intenzione di realizzare in contrada Vusco tra i comuni di San Buono e Furci (leggi).

Partecipata la prima assemblea pubblica convocata sull'argomento sabato scorso: i cittadini hanno espresso tutti i propri dubbi nell'incontro all'interno della biblioteca comunale sanbuonese non nascondendo i timori sull'impatto che l'impianto potrebbe avere sul territorio. A cercare di rispondere c'erano i primi cittadini di San Buono e Furci, Nicola Filippone e Angelo Marchione, il vicesindaco del comune interessato, Natascia Cupaiolo e la consigliera Giovanna Aloè.

Diversi i punti poco chiari sul progetto, a partire dal nome della società proponente creata ad hoc. Un nome, San Buono Bioenergy, che ha portato alcuni cittadini a pensare che fosse il Comune stesso a voler realizzare una centrale a biomasse. Poi, nella documentazione, ha spiegato Filippone, mancano indicazioni sul tipo e le quantità di emissioni, oltre alle quantità dei prodotti che si intendono bruciare. 
Tra le carte, infatti, c'è un ampio raggio di scarti che alimenteranno l'impianto (dal cippato agli scarti animali ecc., qui l'elenco completo), ma non è specificata qual è l'intenzione dell'azienda su quantità e percentuali.

«Non fasciamoci la testa prima di rompercela - ha invitato il sindaco di San Buono - Dobbiamo dare un "no" ragionato. Dovranno rispondere prima alle osservazioni, poi vediamo se sarà necessario creare comitati e protestare come si deve».

Una cosa è certa, l'attenzione dei cittadini resterà alta. Tra i partecipanti all'assemblea c'erano anche quelli di Furci e di alcuni paesi limitrofi. Un giovane sansalvese ha da poco comprato un terreno poco distante dalla zona che dovrebbe ospitare l'impianto: «Sono di San Salvo, ma ho comprato da poco un pezzo di terra vicino all’area scelta dalla società perché ho intenzione di investire nell'agricoltura biologica, ma come potrò farlo se sorgerà la centrale?». 
Il timore è la svalutazione delle attività già esistenti. Sebbene manchi una programmazione regionale seria che la tuteli, la zona è già votata all'agricoltura e ai prodotti tipici locali: intorno al terreno individuato ci sono tre agriturismi e tante piccoel aziende agricole operanti.

Angelo Marchione, sindaco di Furci (che è più vicino a contrada Vusco), ha assicurato il suo appoggio e quello dei suoi concittadini: «Mi sembra di rivivere la lunga vicenda della discarica di rifiuti pericolosi di Furci. L'allarme è giusto e lo condividiamo tutti».

L'impianto è di modesta portata, 200 kWe, per questo l'iter è snellito rispetto a progetti maggiori. Il prossimo appuntamento sarà quindi la nuova conferenza dei servizi alla quale parteciperà anche il Comune di Furci. L'ulteriore timore è che in caso di parere positivo, la centrale possa poi essere ampliata.

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