Laboratori archeologici per bambini a Montenero e Petacciato

Educult e la didattica laboratoriale: imparare facendo

Redazione
16/07/2016
Attualità
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I laboratori di archeologia per bambini denominati Archeo-Lab. vengono svolti da circa tre anni in diverse regioni italiane.

Nell'estate 2016 verranno svolti a Montenero 18-21 luglio; a Petaccato dall' 1-4 agosto presso il CEA; nel mese di agosto presso "la fattoria sociale il giardino dei ciliegi a Montemitro e così via fino a fine Agosto a Monopoli presso un nostro partner (Azienda Agricola Sorelle Barnaba).

Il progetto propone laboratori tematici diversificati sia per la scuola dell’infanzia, che per la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Uno dei fondamentali principi della pedagogia moderna è il “learning by doing”, cioè imparare facendo, che trova esplicitazione nella didattica laboratoriale. Per apprendere non basta il mero agire, si memorizzerebbero solo azioni meccaniche, ma ogni semplice attività deve essere accompagnata dal pensiero, dalla riflessione, dall’ interiorizzazione del processo di apprendimento.

Il corso prevede:

1) lezione introduttiva in aula (attività rivolta alle scuole)

2) laboratorio tematico: simulazione di scavo archeologico ragazzi vengono sensibilizzati alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio storico e culturale attraverso la conoscenza dei metodi dell’indagine archeologica. Viene riprodotta la situazione di un cantiere archeologico e gli «studenti» si devono cimentare in tutte le operazioni necessarie allo scavo, dal rilevamento fotografico e grafico, alla ricostruzione del contesto antico, interagendo tra loro e lavorando come una vera equipe.

3) valutazioni (attività rivolta alle scuole) Le prove di verifica cognitiva verranno elaborate in modo specifico in base alle esigenze scolastiche e alle caratteristiche degli alunni partecipanti.

Il percorso si propone di introdurre i ragazzi alla conoscenza delle diverse fonti e metodologie impiegate nell’indagine archeologica (la ricognizione e la fotografia aerea, le indagini preliminari, le scienze applicate, i metodi di datazione, il concetto di stratigrafia, la valorizzazione e musealizzazione di un’area archeologica, la conservazione, il restauro e il disegno dei reperti) per acquisire alcuni strumenti utilizzati nella ricerca storica. L'apprendimento non formale non sostituisce la didattica formale ma la arricchisce unendo diversi livelli che migliorano l'approccio rendendolo più funzionale e inclusivo. Formale-Non Formale e Informale sono parte integrante dell'apprendimento permanente verso cui molti paesi stanno spostando le loro politiche educative.

E' ormai un dato di fatto che il carattere innovativo dell'educazione non formale, che incentiva lo sviluppo delle capacità umane, migliora la coesione sociale e la creazione di futuri cittadini responsabili, è sempre più riconosciuto a livello Europeo. L'educazione non formale ha dimostrato di essere particolarmente efficace per lo sviluppo di una pedagogia critica e innovativa, va infatti oltre ai due classici pilastri dell'educazione formale “imparare a conoscere” ed “imparare a fare” affiancandovene altri due, “ imparare ad essere” ed “imparare e vivere insieme” Il laboratorio è principalmente una pratica del fare che valorizza la centralità dell’allievo, pone l’enfasi sul processo di apprendimento e mette in stretta relazione l’attività sperimentale degli allievi con le competenze degli operatori didattici.

Nei laboratori EduCult il mediatore mette conoscenze ed abilità al servizio degli studenti, è un ricercatore che li aiuta a impostare, condurre e valutare ricerche, a progredire nella collaborazione, nell’uso sociale delle relazioni. Il laboratorio viene inteso prima di tutto come spazio di comunicazione: per dare cittadinanza ai linguaggi verbali e non verbali; ma è anche uno spazio di personalizzazione per sviluppare autosufficienza, autostima, ed emotiva partecipazione.

Le attività proposte sono dunque un momento di esplorazione e di creatività, un luogo di socializzazione ideati per valorizzare attività strutturali individuali, di cooperazione attraverso intenzionali momenti interattivi che ritrovano la cooperazione, l’impegno, la solidarietà tra generi, età, etnie diversi. Se il laboratori vengono intesi come una pratica del fare, allora lo studente diventa protagonista di un processo di costruzione di conoscenze che gli permettono di essere coinvolto in una situazione collettiva di scambio comunicativo tra pari; di rielaborare conoscenza attraverso l’esperienza diretta; di costruire un apprendimento significativo, dovendo trovare soluzioni a situazioni problematiche; di vivere la vicenda scolastica attraverso l’esperienza di emozioni positive; di essere consapevole del proprio modo di imparare attraverso il confronto e la valutazione delle proprie idee.

 

 

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