Anche quella mattina gli abitanti di Lentella si ritrovarono per procedere alla realizzazione della strada di collegamento con la fondo valle Trigno. Era un lavoraccio con i pochi mezzi a disposizione in quel periodo, ma non era un lavoro come un altro: tanta fatica e tanto sudore non erano retribuiti. Si trattava dello sciopero alla rovescia: il lavoro mancava e la miseria era conosciuta da tutte le famiglie, la strada promessa, che poteva assicurare nuova occupazione e nuove prospettive tardava ad arrivare. Per questo ci si svegliava presto, si lavorava a quella strada gratuitamente, uomini e donne, e, la sera, si tornava protestando; si tornava anche con bandiere comuniste e nazionali, perché mica era un atto di sovversione (come nelle parole di Pierino Sciascia in 50° dell’eccidio di Lentella, Res Abruzzo). Si tornava e si depositavano gli attrezzi del mestiere nella Camera del Lavoro (che era anche sezione del Partito Comunista) ubicata nel piano terra del municipio in piazza Garibaldi. Quel 21 marzo ad accogliere il corteo ci sono le forze dell’ordine. La tensione, altissima già da giorni (il 14 marzo ci fu un lancio di lacrimogeni), è al culmine. Quando il corteo è ormai a pochi passi dal municipio partono colpi di arma da fuoco. A esploderli è l’appuntato De Vita, a terra restano Nicola Mattia e Cosmo Mangiocco. I feriti sono numerosi, alcuni sono stati raggiunti dai proiettili sull’autobus Celenza-Chieti in quel momento fermo in piazza. Nel fuggi fuggi generale le vittime vengono portate nelle misere abitazioni di quel periodo, ma non ci sarà nulla da fare. La sera stessa verrà istituito il coprifuoco che permarrà per vari giorni. La sezione del PCI verrà setacciata e tutti i suoi iscritti saranno denunciati. Gli altri manifestanti, soprattutto chi ricopre un certo ruolo all’interno del partito fuggiranno attraverso le campagne per trovare riparo per settimane nelle sezioni di Vasto e San Salvo. Il giorno dopo vi saranno i funerali, vi partecipà una folla immensa accorsa da tutta la provincia; interverranno anche quattro deputati e Lentella sarà blindata con forze dell’ordine nascoste ovunque per evitare altri disordini e stroncare sul nascere nuove proteste.