CELENZA SUL TRIGNO - Sfratto alle suore dai locali dell’asilo, la decisione “pilatesca” del Tar aumenta la confusione. Nei giorni scorsi il tribunale amministrativo si è pronunciato sul ricorso presentato dai legali rappresentanti della scuola parificata per l’infanzia di Celenza sul Trigno contro l’atto comunale con il quale si intimava alle suore la restituzione dei locali di proprietà del Municipio. Il relatore in camera di consiglio, Dino Nazzaro, uditi per le parti i difensori, ha messo nero su bianco questa decisione: «La situazione di fatto esistente in punto d’occupazione dei locali comunali non consente al giudicante di poter legittimarla». Quindi le suore devono andare via, sono obbligate a lasciare l’immobile. «Resta, peraltro, la salvaguardia dell’interesse pubblico rappresentato dalla funzionalità delle scuola materna», continua l’ordinanza, quindi le lezioni dell’asilo delle religiose, a settembre, dovrebbero riprendere regolarmente. Già, ma dove, visto che i locali comunali devono essere sgombrati? «In relazione a ciò, - continuano dal Tar - il Comune, in presenza di non operatività immediata della istituenda scuola statale, pur rientrando nel possesso dei locali, dovrà consentire il proseguimento dell’attività didattica precedente, in maniera formale e puntuale». L’ufficio scolastico regionale non autorizzerà mai la scuola statale visto che è già presente e ancora formalmente attiva quella paritaria. «Il Tar, - si legge ancora sull’ordinanza - respinge l’istanza cautelare, in relazione all’occupazione esistente, con la salvezza di quanto puntualizzato in motivazione. Compensa allo stato le spese della presente fase cautelare». Riassumendo: le suore, come è ovvio che sia, non possono occupare abusivamente gli spazi comunali, dunque il sindaco Venosini può riprendersi i locali, ma comunque il primo cittadino deve «consentire il proseguimento dell’attività didattica precedente», cioè quella svolta dalle religiose. Tutti scontenti o tutti contenti? L’unica cosa certa è che la confusione aumenta e in vista dell’inizio dell’anno scolastico non si capisce bene come andranno le cose. «ll Tar respinge l’istanza cautelare in relazione all’occupazione esistente avanzata dall’avvocato Tiziana Magnacca, che assiste la scuola paritaria dell’infanzia, e restituisce l’immobile al Comune, quale proprietario, ma fa salvo il principio dell’interesse pubblico assicurato dalla scuola medesima. Questo è il punto fondamentale», sostiene, con ostentata sicurezza, l’ex sindaco Rodrigo Cieri, tra i difensori dell’istituto delle suore. Da parte sua il sindaco Venosini canta vittoria, perché otterrà la restituzione dei locali di proprietà del Comune che da anni ospitano l’asilo. Resta da capire dove le suore riprenderanno le normali attività didattiche. Anzi, visto che il sindaco deve «consentire il proseguimento dell’attività didattica precedente», forse dovrà mettere a disposizione delle religiose un altro immobile comunale?