Desta contrarietà e perplessità il metodo e i contenuti del regolamento
della VIA VERDE che la Provincia di Chieti si appresta ad approvare.
Quanto al metodo registriamo un’assenza di trasparenza, condivisione e
rispetto delle tante componenti sociali sul tema. Occorre avere un
obiettivo condiviso e non può essere altro se non quello di preservare
la bellezza come esercizio del diritto di godere tutti del patrimonio
naturalistico nel presente e nel futuro.
La Via Verde doveva rappresentare l’infrastruttura principale del
“parco” di cui si è parlato in questi anni e solo pensata in questo
contesto “protetto” sarebbe il volano di sviluppo turistico per il
nostro territorio del vastese.
In quest’ottica devono trovare spazio servizi, attività imprenditoriali
possibili, sostenibili e minimamente impattanti: certo se la misura
dell’intervento passa dai chioschi e manufatti in cemento lato mare,
orribili anche se posti dall’altro lato, ogni considerazione risulta
vana e qualsiasi riferimento all’ambiente sa di presa in giro!!
Al contrario, invece di accanirsi con il cemento e spianate lungo il
percorso, bisognerebbe allargare l’orizzonte e pensare ad un progetto
più ampio, perché chi percorre la via verde da cicloturista possa
raggiungere in sicurezza il centro abitato ed anche i paesi
dell’entroterra per godere di un ventaglio di offerte più ampio che
comprende arte, enogastronomia e tradizioni.
C’è uno sviluppo sostenibile che crea lavoro ed è buono, pulito e giusto
ma soprattutto BELLO!