Sulla localizzazione del Forno crematorio di San Salvo sta partendo un Comitato per coinvolgere l’ intera cittadinanza e farla esprimere dopo l’approvazione in Consiglio comunale avvenuta, come ha detto il sindaco in un video da noi pubblicato, con 11 voti favorevoli (di centrodestra) e 3 contrari (di centrosinistra, assenti due consiglieri per motivi di lavoro).
Per ragioni di principio democratico è giusto che a decidere su dove debba essere posizionato ciò che è tecnicamente un impianto industriale (che brucia dei rifiuti speciali: tali sono considerati i resti umani ed animali) si esprimano non 15 persone (pur trattandosi di consiglieri nostri rappresentati), ma 15.000 elettori.
Abbiamo intervistato Antonia Schiavarelli, che è una delle promotrici. Le sue dichiarazioni saranno a breve in un video registrato sul posto, in cui siamo andati con la stessa Schiavarelli, con Pierluigi Ortolano ed altri colleghi della stampa. Effettivamente il forno sarebbe realizzato a pochi passi da un quartiere esistente, da un altro in costruzione, da un supermercato e dal Polo scolastico.
La promotrice ha anche annunciato che il Comitato si attiverà per raccogliere 1.800 firme, equivalenti al 12% dei 15.000 elettori sansalvesi. Le firme saranno depositate in Comune e toccherà allo stesso Consiglio comunale, sulla base del vigente Statuto, stabilire i termini, le modalità e la data eventuale del referendum per la localizzazione del Forno crematorio.
La eventuale consultazione referendaria sarebbe la prima nella storia comunale sansalvese, da quando tale istituto è stato statutariamente previsto.