"No, il virus non è stato creato in laboratorio"

Enzo Fangio risponde ad Angelo Di Pierro

Enzo Fangio - Dott. in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche
22/02/2021
Attualità
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A più di 50 anni dallo sbarco sulla luna, c'è ancora chi non crede all'allunaggio di Apolo11.

 E' quindi normale che, a solo un anno dal diffondersi della pandemia , c'è ancora tanta gente, almeno il 20% secondo un sondaggio, che il Sars-Cov-2 sia stato creato in laboratorio e diffuso appositamente per modificare gli equilibri geopolitici mondiali. Ci sono prove per sostenere questa tesi? No. Solo teorie strampalate e complottiste, ricorrenti ad ogni epidemia.

Già Alessandro Manzoni, nei Promessi sposi, nel descrivere la peste del 1629 scriveva : “ ...era venuto un dispaccio per avvertire che erano scappati da Madrid quattro francesi, ricercati come sospetti di spargere unguenti velenosi, pestiferi... “. Nulla di nuovo quindi.

Ma quali sono le prove a sostegno dell'evoluzione naturale del virus?

Senza entrare troppo nello specifico, del  virus Sars-Cov2 conosciamo la sua carta di identità perchè è stato isolato e sequenziato, cioè si conosce l'ordine dei mattoncini con cui è costruito il suo patrimonio genetico, osservando il quale, ci si può rendere conto se è stato manipolato in laboratorio o se è un virus naturale in quanto presentano una struttura diversa. Immaginiamo che il patrimonio genetico del virus, in questo caso Rna, sia come un testo scritto con una sequenza definita di lettere, ad es :

IL TRIGNO.NET E' UNA PIATTAFORMA DI INFORMAZIONE LOCALE.  

In laboratorio, quando si fanno manipolazioni genetiche, si prendono pezzi intere di frasi o singole parole e si sostituiscono per studiarne le funzioni, ottenendo ad es.

IL TRIGNO.NET E' UN QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE NAZIONALE.

La selezione naturale porta invece a tante piccole mutazioni, togliendo lettere qua e là senza segni evidenti di tagli chirurgici ottenendo ad es:

IL TRIPNO.NER E' UNA FIATTACORMA DI RINFOLMATIONE LODALE.

Ed è questo il caso del nuovo Coronavirus che grazie a queste piccole mutazioni è riuscito a passare dall'animale all'uomo. Il cosiddetto salto di specie. Queste piccole mutazioni sono anche all'origine delle varianti che, tutti i giorni, in maniera esagerata, sentiamo e leggiamo sui media e che portano a preoccupazioni spesso infondate tra la popolazione.

Variante Brasiliana, Inglese, Napoletana non sono altro che strategie di sopravvivenza messe in atto dal virus che cerca di essere più efficiente per  ingannare il nostro sistema immunitario. Il più delle volte, queste mutazioni sono innocue perchè avvengono in punti non strategici del virus ma, più questo circola e più muta ed è quello che dobbiamo assolutamente evitare. Una mutazione sulla proteina che il virus usa come arpione per agganciarsi alle cellule umane, potrebbe rendere inefficace anche il vaccino, costruito proprio sulla cosidetta “proteina spike”.

L'unica arma che abbiamo per difenderci è comportarci come l'Armata Rossa, utilizzare cioè la tattica della “terra bruciata” intorno al virus e togliere  tutte le risorse e le possibilità di approvvigionamento al nemico, sia con il vaccino, sia con le misure precauzionali che ormai tutti conosciamo. Non abbiamo altra strada, bisogna fare una campagna vaccinale a tappeto, appena tutte le dosi saranno disponibili, sperando anche nella capacità organizzative dei nostri generali.

 

 

 

 

 

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