"NELLA LOTTA AL COVID SI COINVOLGANO I MEDICI DI FAMIGLIA

Marisa D' Alfonso
10/03/2021
Attualità
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Ieri 8 marzo 2021 l’avv. Erich Grimaldi, presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid 19, ha incontrato a L'Aquila, in Regione Abruzzo,  l’assessore alla Sanità Nicoletta Veri’ e il dott. Pierluigi Cosenza Commissario Agenzia Sanitaria del CTS. Al tavolo erano presenti inoltre Sabrina Bocchino, consigliere regionale e Segretaria Consiglio di Presidenza, i medici del 118 Sulmona Giampiero Cuna e Anna Erspamer.

L’assessore Veri’ ha condiviso l’approccio precoce proposto dai medici del Comitato, ovvero lo schema terapeutico adottato, mentre il dott. Cosenza si è riservato di confrontarsi con gli altri rappresentanti del CTS, pur sostenendo che lo stesso approccio e adottato dagli infettivologi negli ospedali ovvero, secondo i medici del comitato allorquando la malattia è degenerata.

Il Comitato chiede di coinvolgere i medici di famiglia, arma necessaria per affrontare con successo l’emergenza, superando l’approccio terapeutico che consiste nel prescrivere paracetamolo e vigile attesa per 72 ore, di cui alla nota AIFA del 9 dicembre 2020, sospesa dal Tar Lazio in data 4 marzo 2021 a seguito del ricorso presentato dal Comitato Cura Domiciliare Covid 19.

(Il Tar del Lazio ha accolto l’istanza cautelare promossa dai medici del ‘Comitato Cura Domiciliare Covid-19‘, per mano del presidente del Comitato stesso Erich Grimaldi, avvocato, affiancato dalla collega Valentina Piraino, nei confronti del Ministero della Salute e di Aifa, con riferimento alla nota Aifa del 9 dicembre 2020 contente i “principi di gestione dei casi Covid-19 nel setting domiciliare”.

Per i casi lievi (e probabili), durante i primi giorni di malattia l’Aifa raccomandava infatti la sola “vigile attesa” in associazione a trattamenti sintomatici, ad esempio attraverso il paracetamolo. Veniva inoltre indicato il non utilizzo di tutti i farmaci impiegati ormai da mesi da molti medici di medicina generale. Una limitazione contro la quale il Comitato Cura domiciliare Covid-19 aveva  fatto ricorso, vedendolo accolto. Il Tribunale ha ritenuto, che il ricorso “appare fondato” in relazione alla giusta richiesta dei medici “di far valere il proprio diritto/dovere, avente giuridica rilevanza sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza”, e che non può essere “compresso nell’ottica di una attesa, potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili diversi, per i medici stessi”. Il Tar ha quindi con effetto immediato sospeso l’efficacia del provvedimento emanato da Aifa e rinviato la trattazione del merito al 20 luglio prossimo.)

 

 

 

 

 

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