Il tribunale di Reggio Emilia, giudice Dario De Luca, ha emesso, il giorno 11 marzo 2021, un’importante sentenza.
La sentenza ha stabilito che i DPCM non hanno nessun diritto di limitare le libertà fondamentali dei cittadini, perché la Costituzione lo impedisce.
Con questa motivazione il giudice ha assolto due coniugi che, in fase di proibizione assoluta, erano usciti e avevano attestato falsamente di essersi recati a fare una visita in ospedale e pertanto sono stati sanzionati dai Carabinieri in base al DPCM del 20 marzo 2020.
La sentenza ha stabilito che si trattava di un “falso inutile” perché costretti a sottoscrivere un’autocertificazione incompatibile con lo stato di diritto sancito dall’art. 13 della Costituzione che tra l’altro recita: “La libertà personale è inviolabile”
Il giudice ha sostenuto che non importa quello che hanno detto i coniugi, perché non ha nessun senso chiedere alla gente perché esce.
La sentenza ha inoltre ribadito che la Costituzione, legge fondamentale dello Stato, non può essere sovvertito da un DPCM.
Come al solito la grande stampa ha silenziato tutto, forse perché la sentenza mette in luce la superficialità e le vene “dittatoriali” dei manovratori di turno o forse perché avrebbe fatto capire con quanta superficialità i manovratori considerano la Costituzione italiana.
La sentenza assume grande importanza perché qualche giudice, timidamente, comincia a ristabilire l’importanza imprescindibile della Costituzione.
Sperando che non sia l’unica rondine della primavera e che non intervenga il metodo Palamara, si può ritenere la sentenza del giudice De Luca, una bella notizia.