CORAGGIOSI DENTRO E FUORI DAL CAMPO

Gli azzurri non si inginocchieranno: il commento di Filippo Sammartino

Filippo Sammartino
26/06/2021
Attualità
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La nazionale italiana, in preparazione alla gara contro l’Austria in programma stasera, ha deciso di non partecipare alla protesta riconducibile al Black Lives Matter. Una scelta che sicuramente mette fine a una serie di polemiche nate dopo Italia-Galles, quando solo 5 azzurri si sono inginocchiati prima del fischio d’inizio.

Nei giorni successivi alla partita, una parte dell’opinione pubblica e alcuni uomini politici di rilievo si erano scagliati contro i 6 azzurri “ribelli”, cioè Donnarumma, Bastoni, Bonucci, Chiesa, Jorginho e Verratti, quasi a voler imporre loro di adeguarsi alla massa e di rinunciare alla propria libertà di scelta. L’Italia e gli italiani, da decenni ormai, dimostrano con i fatti che a ogni livello, non solo sportivo, sono in prima linea nella battaglia contro il razzismo e le discriminazioni. Inoltre, non dobbiamo compiere l’errore di etichettare un individuo come “razzista” o “non razzista”, in base a dei semplici gesti simbolici. Certo, a volte essi possono essere una forma di protesta, ma in questo caso il Black Lives Matter è diventata solo una pagliacciata a servizio di media, giornali e televisioni. Deve essere chiaro, poi, che il razzismo si combatte nella nostra quotidianità, con gesti concreti compiuti nella comunità in cui viviamo.

La lotta al razzismo parte educando le nuove generazioni nelle scuole al rispetto e alla tolleranza verso tutti. Oltre a questo, la scuola insegna anche ad essere liberi, e in uno stato di diritto come il nostro non si può imporre una scelta per adeguarsi al pensiero della massa. E che a farlo siano proprio leader che si autodefiniscono “democratici” è ancora più grave. Comunque, tornando agli azzurri, dobbiamo ritenerci ancora più orgogliosi di tifare per un gruppo di giocatori forti non solo in campo, ma capaci di scelte coraggiose e non banali anche fuori dal campo. Poi, permettetemi di dirlo, sarebbe bene che la politica rimanesse fuori dal calcio e da questo Europeo, che dopo un anno e mezzo di sofferenza, rappresenta uno spiraglio di normalità per tantissimi cittadini italiani ed europei. Detto questo, anche e soprattutto per questa scelta, forza Azzurri! 

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