PRECISAZIONI PER CLAUDIO DI VINCENZO

Orazio Di Stefano
09/09/2021
Attualità
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Claudio Di Vincenzo, segretario zonale di Sinistra Italiana e mio amico da lungo tempo, mi chiede di precisare che nel mio ultimo editoriale sulla fine della politica che conoscevamo ho omesso di scrivere che a Vasto Sinistra italiana è alleata con le 5 Stelle, a sostegno della candidata a sindaco Dina Nirvana Carinci.

In effetti, ho fatto questa omissione, ma semplicemente perché non ritengo quell’ alleanza anomala. Anzi, per dirla tutta, essa è proprio un’ alleanza politica (e forse anche culturale) tra un Movimento (nato antisistemico) e un partito di sinistra (che tale vuole restare). Personalmente ho sempre ritenuto che le battaglie fatte in origine dalle 5 Stelle collidessero con quelle del penultimo Pci (berligueriano). Ne cito alcune: due mandati (il Pci derogava solo per i membri della Direzione), sobrietà politica, legalità e moralità, lotta per le fasce più deboli e difesa dell’ ambiente, contro i poteri forti ed il grande capitale. Difatti, il primo consenso elettorale  (come ha confermato Domenico De Masi in una apprezzatissima ricerca sociologica) proveniva loro dalle borgate e periferie, dove  era stato forte il Pci degli anni settanta ed ottanta. Solo con l’appoggio di Berlusconi al Governo Monti e la delusione di consistenti fasce elettorali di centrodestra, queste ultime nel 2013 hanno votato 5 Stelle.

Per cui col duplice apporto di flussi elettorali da sinistra e da destra, in quelle elezioni il Movimento creato da Grillo prese il 25% dei voti, che arrivò al 32% nel 2018. La riduzione del consenso pentastellato in questi anni di Governo (sempre scientificamente rilevata dagli studi di De Masi) è stata operata solo da Salvini (prima) e Meloni (dopo), che si sono ripresi buona parte dei voti di centrodestra. Oggi le 5 Stelle elettoralmente tengono in pancia ancora i voti che furono della sinistra dura e pura ed infatti il Pd (che è sostanzialmente un “Partito di centro che guarda a sinistra”) resta a l 20% e non prende un voto dalle 5 Stelle.

Va dato atto al segretario Di Vincenzo di aver chiesto ed ottenuto dal suo Partito il simbolo da porre a accanto a quello grillino e non accanto a quello del Pd. Non conosco le dinamiche interne a S.I., ma è ovvio che Fratoianni (o chi per lui) potrà ritenere l’esperimento vastese una sorta di prova generale…se dovesse andare bene a Vasto l’alleanza potrà essere estesa anche altrove.

Infine, se ho ben capito, il segretario di Sinistra italiana, amico e compagno Claudio, mi contesta anche di aver definito lo schieramento di Menna “sinistra”. Preciso che le mie sono state solo definizioni di sintesi giornalistica (del resto anche la coalizione di Giangiacomo l’ho definita “destra”, ma figuriamoci se il figlio dell’ avvocato Peppino, storico legale della Cgil, può essere uno di destra).

Caro Claudio,

oggi non si capisce più chi è di destra e chi è di sinistra. Quelle sono categorie che usavamo noi nella politica che conoscevamo e che è finita, come ho cercato di dimostrare col il mio editoriale e con queste ulteriori precisazioni (da te insistentemente sollecitate).

Fraterni saluti

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