Visita all'archivio di Stato di Pescara

Nell' Ambito del Progetto Pon: l'Abruzzo e il territorio vestino dal fascismo ai primi anni del secondo dopoguerra.

Alessandro Porrino 3H del Liceo Scientifico “C. D’Ascanio” di Montesilvano
07/07/2022
Attualità
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Durante una delle uscite didattiche organizzate, nell’ambito  di un  progetto PON,  attuato dal nostro istituto abbiamo visitato, in data 31 marzo 2022, l'archivio di Stato della provincia di Pescara, situato nel piano terra dell’Aurum. L'edificio, nato intorno ai primi anni del 1900, fu inizialmente una distilleria di un liquore abruzzese con l'omonimo nome, successivamente si trasformò in un centro culturale e multifunzionale, ospite di eventi, manifestazioni, mostre d'arte e concerti musicali.

Tornando a parlare dell'archivio di Stato, esso, come tutti gli altri archivi presenti in ogni capoluogo di provincia, ha  come compito istituzionale: conservare, tutelare e valorizzare i documenti prodotti dai vari organi dello Stato. Compiuti i quaranta anni, i documenti amministrativi non sono più utili ai loro fini e sono così versati negli archivi di Stato (diventando così parte del patrimonio nazionale) per essere poi utilizzati come fonti storico-culturali.

Una volta entrati nella sede,  la direttrice ci ha spiegato la composizione e il funzionamento dell'archivio: la differenza da una biblioteca e da un magazzino, e la loro origine, che risale ai tempi dei Romani, se non addirittura nei secoli precedenti. Successivamente ci ha invitato ad entrare in una stanza dove erano conservati alcuni documenti amministrativi risalenti agli anni '30 e '40 che trattavano di accordi tra alcuni comuni abruzzesi e i loro confini amministrativi. I fogli erano molto vecchi, ma allo stesso tempo erano conservati con estrema cura. 

Infine abbiamo raggiunto una stanza in cui era allestita una mostra molto importante dedicata a Filomena delli Castelli (1916-2010), una delle due donne abruzzesi elette all'Assemblea Costituente.  In questo contesto abbiamo avuto modo di conoscere la sua vita pubblica e privata grazie ad un'ampia raccolta di fonti documentate. Comunque, ciò che ci ha colpiti maggiormente è stata una pagina racchiusa in una teca di vetro raffigurante la condotta e i voti risalenti al periodo scolastico dell'ex deputata, conservati in modo a dir poco impeccabile.

In conclusione, abbiamo apprezzato questa visita d'istruzione perché abbiamo potuto osservare un vero e proprio luogo in cui sono raccolti documenti che rappresentano le fonti primarie delle ricerche storiche e abbiamo potuto ammirare e leggere alcune carte inerenti la storia della nascita della città di Pescara (12 gennaio 1927), che fu il risultato dell'unione di due comuni: Pescara e Castellammare Adriatico, collocati, all'epoca, in due province diverse (Chieti e Teramo).

 

 

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