E' CADUTO PURE DRAGHI, COME ALTRI OTTO SUOI COLLEGHI PRIMA DI LUI

Per evitarlo bisognerebbe fare come nei Comuni e nelle Regioni oppure...si torni alla proporzionale pura

Orazio Di Stefano
21/07/2022
Attualità
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Il 20 luglio del '22 è caduto Mario Draghi (premier chiamato come esterno al Parlamento). Un anno e mezzo prima era caduto Giuseppe Conte (chiamato come esterno al Parlamento). E prima di lui era caduto Matteo Renzi (al tempo chiamato come esterno al Parlamento) e prima ancora Enrico Letta (eletto in Parlamento, ma come premier era stato indicato Bersani). Prima di Letta era caduto Mario Monti (chiamato come esterno al Parlamento) e ancora prima Silvio Berlusconi II (eletto ed indicato come premier). Prima del Cav. era caduto due volte Romano Prodi (eletto ed indicato come premier). E prima ancora erano caduti (andando ritroso) Massimo D' Alema (eletto in Parlamento, ma come premier era stato indicato Prodi),  Silvio Berlusconi I (eletto ed indicato come premier) e Lamberto Dini (chiamato come esterno al Parlamento).

Praticamente nella seconda repubblica (in 28 anni, dal ' 94 ad oggi) sono caduti anticipatamente undici Governi guidati da nove diversi presidenti del Consiglio, di cui solo due indicati ed eletti come premier (Silvio Berlusconi e Romano Prodi). Escludendo la Germania, dove in tutto questo periodo il cancelliere è stato una sola (Angela Merkel), in altre nazioni hanno avuto sei Governi. Da noi  il triplo, che peraltro cascano come birilli.

Perché questa instabilità e questo stillicidio governativo? E perché nelle Regioni e nei Comuni le Giunte reggono?  Semplice: nei Comuni e nelle Regioni per fare il sindaco o il governatore bisogna essere eletti direttamente. Non che i partiti non contino. Ma sono costretti a interloquire con chi si candida a capo e riceve la legittimità popolare.

Draghi (bravo, ma non eletto dal popolo) ed alcuni partiti (segnatamente quelli di destra e le 5 Stelle) si sono messi a giocare a chi fosse più duro. Il risultato lo vediamo tutti. Del resto  l' ex banchiere centrale voleva fare il presidente della Repubblica e già allora i partiti non gliel' avevano fatto fare, generando in lui la frustrazione  che, insieme all' insipienza della classe politica, ha mandato tutto a gambe per aria.

Ora la parola torna al popolo,   ma si voterà con la stessa legge elettorale che ha dato instabilità a quasi tutti i Governi, diversamente da quella dei Comuni e delle Regioni. I partiti non cambiano la legge elettorale, perché non se la sentono di fare il sindaco d' Italia per non dare ad una persona sola i pieni poteri. Ma allora si tornasse alla proporzionale come nella prima repubblica, quando comandavano (consociativamente) i partiti. Ma almeno sapevano comandare.

 


 

 

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