I primi 50 anni di Italia

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Orazio Di Stefano
27/07/2022
Attualità
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Il 26 luglio il Ristorante Italia ha festeggiato 50 anni di attività alla presenza del vice sindaco e del presidente del Consiglio comunale di San Salvo, del presidente della Camera di commercio di Chieti- Pescara, del sindaco di Cupello, del consigliere regione  Marcovecchio, dei due parroci, dei comandanti dei carabinieri e della polizia locale, dei principali clienti e fornitori e dei giornalisti locali. Ad aprire la cerimonia è stata la figlia di Anna, Licia, quale "rappresentante" della terza generazione della famiglia Angelucci - Di Santo, titolare dell' esercizio. A chiuderla Domenico Dì Stefano, scrittore ed autore dell'ultima biografia, nonché amico personale di Angelo, l' altro figlio di Italia.

In mezzo i saluti di Spadano e Magnacca, di Strever, di Di Florio e Marcovecchio,  di don Raimondo e di Antonia Schiavarelli. I quali hanno sottolineato i successi ottenuti da Italia e dalla sua famiglia in 50 anni di ristorazione, due terzi dei quali passati nei locali di via del Caravaggio dopo essere partiti nel '72 da via Mirandola con una breve sosta su via Trignina. Tutto questo con la licenza n° 2 di ristorazione. La n° 1 è quella del Gabry.

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Oggi i ristoranti in funzione a San Salvo sono decine, ma tanti hanno chiuso. Il caso di Italia, come esercizio con la stessa longevità fiscale e contributiva, è rarissimo. Ed è un caso dovuto proprio al virtuoso intreccio visibile nel nome: esercizio/persona. Laddove l' esercizio è il lavoro, l' impresa, intrapresa e la persona è la motivazione, la mission e l' autostima familiare che muove tutto. Perché i figli e i nipoti di Italia, con le rispettive famiglie create, lavorano al Ristorante Italia ?

Perché stare lì, in quel contesto familiare e lavorativo insieme, non è solo guadagnare uno stipendio. Ma è anche partecipare ad una mission. La missione della propria famiglia che a San Salvo si è conquistata e vuole mantenere un ruolo sociale, partito in un bar di quartiere in cui mangiavano lavoratori non residenti ben presto trasformato in ristorante con camere e successivamente trasferito nell' odierna ed elegante struttura di proprietà, a metà tra villetta e palazzina.

La mission che si è data Italia (intesa come missione aziendale e familiare insieme) è diventata ruolo  sociale proprio perché è riconosciuto come tale dai principali attori sociali presenti al cinquantesimo. Ed è basato sulla serietà, professionalità e lavoro. Tre valori socioeconomici che hanno fatto grande l' Italia (intesa come nazione) e la città di San Salvo, che non a caso nel 1987 (l' anno del primo banchetto di Italia intesa come ristorante) è stato insignito  dal Governo Craxi e da Unioncamere del titolo "Uno dei 100 Comuni della piccola grande Italia"...intesa come nazione. Ma poteva essere anche di Italia...come persona. 

Nella foto la Signora Italia e suo marito con l'editore del Trigno.net, Fabio Travaglini, ed il direttore Orazio Di Stefano 

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