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Simpatica “family reunion” dei discendenti di Salvatore Cicchini classe 1851

Alla festa hanno partecipato una ottantina di pronipoti del capostipite e loro famigliari

Redazione
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Presso l’Hotel Acquario di Vasto Marina si è svolta una simpatica “family reunion” dei discendenti di Salvatore Cicchini classe 1851, scomparso nel 1917, noto con il soprannome di “Capituste”, sposato con Maria Michela Ricchezza. 

 Alla festa hanno partecipato una ottantina di pronipoti del capostipite Cicchini e loro famigliari, alcuni dei quali del ramo femminile con  cognomi diversi (D'Adamo, Di Bussolo, Ricchiuto, Di Santo, D'Aloisio, Murillo, Celenza, D'Ermilio, Andreani, Cianci).  Per l’occasione il pronipote Nicola D’Adamo  ha preparato un interessante volumetto  da titolo “Salvatore Cicchini & sons – tra Vasto e America” che contiene l’albero genealogico di questo ramo dei Cicchini, il racconto dei viaggi in America, la descrizione di Vasto e l’America ad inizio ’900,  i ricordi dei nipoti. E continua con un ricco album fotografico con capitoli dedicati ad ogni famiglia  e  con una descrizione del quartiere Croci nell’immediato dopoguerra a cura  di Michele Spatocco, direttore del sito “vastospa.it” (esterno alla famiglia). Il volume è stato presentato in modo informale, invitando a prendere la parola anche alcuni nipoti presenti sul libro con i ricordi dei loro nonni. In conclusione Nicola D’Adamo ha chiamato vicino  sé  per un omaggio floreale e un applauso la novantenne la  Lina Del Borrello moglie del compianto Salvatore Cicchini  e la novantaseienne Incoronata Ricchiuto  che con orgoglio ha detto: “Io sono la figlia di Rosa Cicchini!” Le stesse a fine serata sono state le applaudite protagoniste del taglio della torta.

Insomma una piacevole serata tra saluti, sorrisi, foto ricordo e abbracci tra cugini di secondo grado e parenti che non si vedevano da tempo. “Con il passare degli anni   - ha detto D’Adamo  nipote di Giuseppe Cicchini - diventa sempre più pressante l’esigenza di riconnettere i fili con il passato, di rimettere in ordine la memoria della propria famiglia e delle proprie radici, soprattutto “se non vuoi  dimenticare chi sei e da dove vieni”.  Ed anche dove vuoi andare”

 

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