Agli inizi degli anni '90 andai una sera a cena con un Sottosegretario di Stato. Dal ristorante andammo poi in sezione per una riunione. Lungo la strada un nostro compagno di viaggio (e non solo) chiese all' uomo di Governo di far accendere i lampeggianteli dell' auto blu e di quella di scorta. Il Sottosegretario rispose: "Perché? Mica c'è il traffico qui..." Comunque chiamò il capo scorta che stava davanti (col radio telefono, perché allora non c' erano i telefonini) e gli ordinò di accendere. Arrivammo davanti alla sezione e io quasi mi vergognai di quella cosa, mentre il mio compagno di viaggio gonfiava il petto. Qualche tempo dopo cadde la prima repubblica.
Una quindicina di anni dopo andai ad un convegno col capo di gabinetto di un' Alta Autorità regionale ed un'altra sirena venne accesa...senza che ce ne fosse bisogno. Qualche tempo dopo, quell' Amministrazione regionale finì sotto inchiesta e cadde.
Più o meno nello stesso periodo (comunque in piena seconda repubblica) vidi arrivare a San Salvo un deputato e coordinatore regionale del primo partito di Governo a sirene spiegate. Quel politico, poco tempo dopo, cadde in disgrazia e di lui non se ne è più sentito parlare.
Che c' entra tutto questo col voto in Sardegna? Lo spiego subito: agli italiani non piacciano le "sbrafanderie" ossia gli eccessi di chi sta al potere. Infatti, il potente Massimo D' Alema si dimise da premier quando sponsorizzo' Renato Soru proprio in Sardegna. Matteo Renzi iniziò il calo politico quando perse il referendum costituzionale. Matteo Salvini iniziò la debacle elettorale dopo la richiesta di pieni poteri al Papete.
Giorgia Meloni finora è stata alquanto "prudente" in politica estera e in politica economica (rinunciando giustamente a ciò che aveva detto all'Opposizione ed in campagna elettorale). Ma il voto sardo ha risentito di alcuni fatti di cronaca e cronaca politica su cui è bene fare qualche considerazione:
1) l' imposizione di un uomo del "suo" partito come candidato governatore che ha perso nella Città di cui è sindaco in carica (Cagliari) non è stata valutata di certo bene dagli elettori sardi;
2) sulle manganellate agli studenti di Pisa, su cui è intervenuto lo stesso Capo dello Stato e che ha diviso le forze politiche (la sinistra in favore dei ragazzi e la destra in favore delle Forze dell' ordine), le mamme ovviamente si sono schierate coi "poveri figli che buscavano" e non certo coi "poliziotti che menavano;
3) il premierato e l'autonomia differenziata hanno probabilmente fatto pensare ai pieni poteri e ad una sanità nel sud sempre meno funzionante di quella del nord.
Questo voto è un primo monito che sembra dire alla Meloni: "Non ti montare la testa. Non pensare di fare la donna sola al comando…ti potrebbe succedere quel che è già successo ad alcuni tuoi illustri predecessori". E ancora: "Tieni a bada i meloniani meglio di quanto seppero fare Craxi coi craxiani, Renzi coi renziani e Salvini coi salviniani, quando girava con le divise addosso".
Il potere è una brutta bestia che ti dà alla testa soprattutto quando ci arrivi come primo: Craxi fu il primo socialista a Palazzo Chigi, D' Alema fu il primo ex comunista, Renzi fu il primo rottamatore ad istituzionalizzarsi e la Meloni è la prima donna premier, peraltro partita col 2% e arrivata al 30%. Tutte cose che ti fanno sentire onnipotente e che soprattutto "gasano" i tuoi seguaci. Silvio Berlusconi, primo politico non di professione arrivato al potere in soli tre mesi di campagna elettorale, sembrava alle stelle quel 27 marzo '94, ma fu fatto cadere appena 7 mesi dopo. La qual cosa gli fece capire che avrebbe dovuto traversare il deserto prima di rivincere le elezioni, vinte da lui nuovamente nel 2001 e nel 2088.
Gli italiani, indipendentemente dai risultati di Governo, hanno uno “strano, ma giusto” concetto sul potere che forse affonda nelle lotte medievali tra Signorie e contado. Gli italiani vogliono i potenti non troppo potenti, curiali, sobri, modesti e moderati e se si montano la testa li puniscono. Con l' unico mezzo che oggi hanno a disposizione: la matita. Nel chiuso di una cabina dove "Dio ti vede e Stalin no"