Una breve relazione sentimentale terminata e uno dei due che non si rassegna all'idea. Succede a Gissi, dove un operaio 30enne, M. M., era già stato condannato in primavera, dal Tribunale di Vasto, a tenersi a una distanza minima di 500 metri dai luoghi frequentati dalla ex-partner.
La decisione era stata presa dopo le denunce della donna, 40enne e madre di bambini. Denunce che parlavano anche di minacce.
I comportamenti del persecutore, però, non sono cambiati. Di fronte alla reiterazione del reato, il medesimo Tribunale di Vasto ha deciso a fine luglio per il primo divieto di dimora in Abruzzo, revocato dopo qualche settimana per le esigenze di lavoro di M. M. Ma gli atteggiamenti intimidatori sono continuati, così è arrivato il secondo divieto. Ora lo stalker, ospitato da amici a Rimini, se dovesse infrangere nuovamente le misure restrittive vedrebbe aprirsi le porte del carcere.
Lui si difende dicendo che il paese è piccolo ed è impossibile non incontrarsi, per questo la difesa dell'indagato impugnerà il nuovo provvedimento.