La notizia l'ha già diffusa meritoriamente Francesco Bottone su Primo Piano: il sindaco di Schiavi d' Abruzzo, Luciano Piluso, ha ufficialmente e pubblicamente ringraziato la collega di Civitanova del Sannio, Roberta Ciampittiello per avergli, nello scorso mese di agosto, autorizzato il prelievo di acqua dalla rete civitanovese allo scopo di farla trasportare in alcune frazioni di Schiavi che erano a secco. Il ringraziamento è avvenuto con la consegna di una targa nel corso dell' ultima seduta di Consiglio comunale lo scorso mercoledì 16 ottobre. Fin qui la cronaca. Dietro di essa, però, ci sono circostanze che vale la pena di evidenziare:
- i due sindaci non si conoscevano e, dunque, il dono fatto dalla comunità molisana alla comunità abruzzese non si deve alle capacità relazionali dei primi cittadini;
- la richiesta è partita da Piluso (deluso ed amareggiato dal gestore della Rete idrica d' Abruzzo) verso il Comune dirimpettaio che (in virtù di un regio decreto) è l' unico del Molise a non far parte del gestore della Rete di quella Regione;
- i due sindaci, pur non conoscendosi, hanno un idem sentire nel considerare l' acqua un bene universale e pubblico;
- la Ciampittiello, che aveva tenuto riservata la notizia, dopo la pubblicazione da parte di Bottone, ha trovato l' approvazione dei suoi concittadini, perché costoro sono da sempre abituati a considerare che l'acqua sia di tutti e per tutti;
- la solidarietà intracomunitaria che ha generato il bel gesto della molisana, la richiesta, prima, e la gratitudine, poi, degli abruzzesi non sono casuali. Ma vengono dalla storia e dal diritto medievale che considerava l' acqua, i terreni per le transumanze e i boschi per il legnatico beni fuori dalla disponibilità degli stessi feudatari: si tratta, infatti, di beni che servono alla sopravvivenza di tutti e, quindi, tutti ne hanno diritto.
Le norme del diritto, si sa, affondano sugli usi e sulle consuetudini. I civitanovesi sono così abituati a disporre dell' acqua come bene di cittadinanza che mettono a disposizione anche di altri..
Schiavi e Civitanova sono stati feudi importanti, come attestano le loro estensioni ed altitudini. Per questo hanno avuto e continuano ad avere senso comunitario. Che non significa chiusura nei propri confini o, peggio, pensare ai propri interessi. Le due comunità l' hanno imparato nei secoli bui: i popoli hanno diritto di mangiare e bere. Peccato che la filosofia della società post medievale abbia cambiato questa impostazione di solidarietà universale