LENTELLA - 900mila metri cubi (e oltre) al posto dei circa 2 milioni e mezzo di volume di scavo del progetto originario. È questa la soluzione alla quale la Laterlite di Lentella ricorrerà per salvare lo stabilimento. Una delegazione formata da società , amministratori comunali e parti sociali ieri si è regata in Regione - accettando la proposta di Tonino Menna - per parlarne con i tecnici dell'ente e la commissione Sviluppo economico presieduta da Nichi Argirò.
L'azienda è decisa a restare, cercherà di farlo rinunciando - per ora - al secondo lotto del progetto (che prevedeva due lotti da sfruttare per 10 anni). Una soluzione che - se accettata - consentirebbe di tirare avanti ancora per qualche anno in attesa di ripresentare il progetto nella sua interezza. Non solo meno della metà del volume di scavo, ma i tecnici della Laterlite, che produce argilla espansa, hanno previsto anche il ripristino ambientale sulla porzione del secondo lotto che si sovrappone ai vecchi scavi (oltre al ripristino delle nuove aree scavate). Si spera così di passare l'esame del comitato Via che dovrebbe tornare a riunirsi a metà luglio.
Il piccolo passo in avanti per ora ha scongiurato il blocco della statale Trignina previsto per oggi (resta però lo stato d'agitazione), ma il vicepresidente Corrado Beldì è cauto: «Il destino dello stabilimento resta appeso a un filo».