Sdegnati, così si definiscono i membri dell'associazione CAST - Comitato Ambiente Salute e Territorio.
Era il primo incontro pubblico riguardo l'elettrodotto Villanova-Gissi che dall'Italia raggiungerà il Montenegro coinvolgendo ben 16 Comuni abruzzesi, quello tenutosi giovedì a Lanciano. Il loro territorio sarà attraversato da cavi posti su tralicci alti da 50 a 80 metri.
La gente comune accorsa era tanta, ma a indispettire, e non poco, gli organizzatori è stata l'assenza dei sindaci dei Comuni interessati. Era presente solo il primo cittadino di Atessa, oltre a rappresentanti di Regione e Provincia, tra cui il presidente Di Giuseppantonio.
Il convegno è stato promosso per informare i cittadini sulla portata dell'opera e sull'impatto che i campi elettromagnetici possono avere sulla salute dell'uomo nel lungo termine (illustrato dal medico Lucio Zinni). Sono stati portati all'attenzione di tutti i dati di uno studio del 2004 sul quartiere Longanina di Roma, costruito su un elettrodotto. È stato accertato l'aumento di malattie del sangue, cardiopatie ischemiche, tumori maligni e, addirittura, il rischio raddoppiato di leucemie infantili.
«L'interramento dei cavi costa 14 volte di più dell'installazione dei tralicci, ma è dovere dei cittadini pretendere che vengano prese tutte le misure di sicurezza», così conclude Adone Doni del comitato Veneto.
La partecipazione popolare dimostra l'interessamento verso la gestione del territorio, ma l'assenza dei sindaci evidenzia come spesso ci si occupi di decisioni fondamentali solo quando queste sono già state imposte dall'alto.