Festa della Repubblica, oggi l’Italia ricorda il referendum con cui si superò la monarchia e fu scelta l'attuale forma repubblicana dopo vent'anni di guerra e dittatura. Tra i simboli della Repubblica e delle sue istituzioni sicuramente ci sono i sindaci, primi rappresentanti del territorio e i più prossimi ai cittadini. Sindaci che si ritrovano anche a subire minacce e rischi per la propria sicurezza. Nella notte tra mercoledì e giovedì scorso è stata incendiata l’auto di Catia Di Fabio, sindaca di Monteodorisio. Si batte la pista dolosa, il gesto volontario di qualcuno che ha voluto colpire la prima cittadina, escalation violenta e pericolosa dopo le scritte offensive e sessiste delle scorse settimane. Catia Di Fabio, già nelle ore successive all’attentato incendiario, lo ha sottolineato varie volte: quanto accaduto contro di lei spesso accade contro tanti sindaci.
«Stiamo cercando di riprenderci, di essere forti e di andare avanti – ci ha dichiarato ieri pomeriggio la prima cittadina - sicuramente per i miei figli è stata una lezione importante di vita, positiva perché ho spiegato loro che il bene vince sempre, che il bene non brucia e che queste persone saranno presto assicurate alla giustizia».
«I carabinieri stanno sicuramente svolgendo un ottimo lavoro, sono sempre al mio fianco e sono sempre qui a vigilare su di me e la mia famiglia, come è stato disposto giovedì dal Prefetto – sottolinea la prima cittadina con riferimento alle misure di sicurezza adottate dal prefetto - è stata attivata la sorveglianza dei Carabinieri a mia e nostra tutela».
«Continuiamo ad andare avanti, a testa alta, con la speranza che gli autori possano essere presto assicurati alla giustizia» conclude Di Fabio.