Nota congiunta delle organizzazioni sindacali Sappe, Osapp, Uil PA Pol Pen, Cisl Fns, CNPP-SPP, di riferimento della Polizia Penitenziaria, per la realtà della Casa Lavoro di Torre Sinello di Vasto.
"Le scriventi organizzazioni sindacali - si legge - denunciano la gravissima situazione in fatto di organico di Polizia Penitenziaria e strutturale riguardante la Casa Lavoro di Vasto ed annessa Sezione Circondariale.
La carenza di già 20 operatori del ruolo agenti/assistenti è stata aggravata negli ultimi tempi da un trasferimento d'Ufficio di una unità che ha reso la situazione ancor più allarmante.
D'altronde crediamo che vada da sè il fatto che in una struttura la cui programmazione mensile è imbastita su 3 quadranti, anzichè sui 4 previsti dal contratto, carente come da SIGP di ben 21 unità (poco meno di un terzo della forza prevista) e che inquadra il servizio, soprattutto nel turno pomeridiano e notturno, su un numero di unità che spesso si contano sulle dita di una mano, anche l'assenza di una sola unità in più pesa come un macigno.
Disastrosa è la situazione vertente il numero di sottufficiali che un istituto così complesso dovrebbe avere ma che di certo non ha.
A tal proposito si sottolinea il fatto che se il numero degli ispettori si inquadra perfettamente con la pianta organica prevista, la stessa cosa non certamente si può dire per il ruolo dei sovrintendenti il quale alle 14 unità previste vede fare da contraltare un numero degli stessi effettivamente presenti di sole 2 unità dei quali uno, prossimo alla quiescienza e addirittura con 250 giornate di congedo accumulato e ben 32 giornate di recupero ore lavorative per un totale di 280 giorni di mancata futura attribuzione al servizio.
In sostanza, al netto dell'unità appena menzionata, dei sovrintendenti amministrati ne abbiamo due distaccati altrove, uno sottoposto alle cure del D.Lgs 151/2001 e 4 usufruitori di congedo accumulato pre pensionamento. Ciò sta comportando l'assenza di una figura cardine nell'operatività ordinaria qual è il preposto. In sostanza il coordinatore di Sorveglianza Generale svolge entrambe le funzioni e con tutto ciò che ne deriva, soprattutto quando a rivestirne il ruolo e uno appartenente a quello degli ispettori, in termini di accorpamento di funzioni e di demansionamento, ovvero di sovramansionamento per il ruolo dei sovrintendenti e per alcuni Assistenti Capo Coordinatori.
Dei 69 agenti uomini e 3 donne previsti in pianta organica attualmente se ne contano operativi soli 49 ai quali, però, vanno ulteriormente sottratti dal novero degli operativi uno usufruitore di congedo prepensionistico e uno assente per malattia di lunga degenza. Va altresì evidenziato il fatto che a fronte di due unità poste in distacco presso questa sede se ne contano ben 4 in uscita e assegnati "temporaneamente" altrove. Facendo i conti della serva ci ritroviamo, quindi, a dover gestire l'istituto con sole 49 unità rientranti nel ruolo agenti e assistenti e "1,5" in quello dei sovrintendenti.
In questa maniera e con questi numeri non è assolutamente immaginabile pensare di occupare i posti di servizio calcolabili in un numero totale di 71 unità se non come attualmente e da 10 anni a questa parte viene fatto sopprimendo vigilanze in determinati contesti e, come detto, andando in barba alle regole contrattuali programmando il servizio mensile, nei posti di servizio impostati su turni h24, non sui previsti 4 quadranti bensì su tre.
Se a tutto ciò aggiungiamo la paventata apertura della terza sezione, l'accumulo di circa 6000 giornate di congedo ordinario accumulate dal pochissimo personale presente (tasso tra i più alti d'italia), l'apparato strutturale che fa acqua da tutte le parti nel vero senso della parola e il caldo infernale estivo, il disastro è compiuto.
Premesso quanto sopra le scriventi 00.SS. chiedono l'urgente ristabilimento degli squilibri prodotti con l'invio del personale mancante e la salvaguardia degli standard previsti in materia di sicurezza e salubrità atteso anche il clima da autentica fornace che si instaura nell'intero complesso per via della tipologia di materiali utilizzati (ferro e cemento) e del cambiamento climatico in atto. Ovviamente è da tenere lontanissima l'idea di aprire la terza sezione con questo quadro così malsano.
Ciliegina sulla torta sono le ore di straordinario effettuate ma non retribuite e che altro non fanno che "ingrassare" quelle accumulate come recupero ore lavorative e che peggiorano, e non poco, la percentuale stabilita nell'ordine del 34% della forza potenzialmente inserita nel novero delle assenze giornaliere e un numero di poliziotti penitenziari di genere femminile notevolmente superiore alla pianta organica prevista e che concorre a rendere assai difficoltosa la gestione del servizio.
In considerazione della gravissima situazione denunciata le scriventi OO.SS. attivano sin da subito lo stato di agitazione del personale salvo procedere nel prossimo futuro, qualora non si vede invertire la tendenza, con manifestazioni di protesta ancor più eclatanti.