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La Golden Lady chiamata a riprendere in mano la vertenza

Stamattina il resoconto dell'incontro romano

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GISSI – C’è l'aria di una nuova stagione alle porte per la Golden Lady di Gissi. Non sarà priva di difficoltà, ma dopo gli ultimi mesi densi di colpi di scena - mai positivi - è già qualcosa.
Nel tardo pomeriggio di ieri scorso i rappresentanti di Regione, Provincia, Comune di Gissi e il sottosegretario Legnini hanno incontrato Giampietro Castano del ministero dello Sviluppo economico. Il funzionario – sembrato sordo nei mesi più difficili vissuti dai lavoratori – sembra aver compreso che la riconversione è finita.

La Golden Lady dovrà riprendere in mano la vertenza e non mancano i colpi di scena. La Wollo, la società intermediaria che ha portato a Gissi la New Trade e la Silda, non ci sarà su chiara indicazione del ministero. La Golden dovrà rivolgersi ad altri.
Nerino Grassi, inoltre, dovrà tornare in possesso dei capannoni che ora sono in comodato d’uso gratuito alle due aziende. Tocca a lui rivedere gli accordi privati della primavera 2012 e rimettere lo stabilimento in condizioni da essere usato da nuovi imprenditori.
Si è vociferato, in via ufficiosa, di una nuova ‘dote’ economica che la vecchia proprietà dovrà mettere sul piatto, ma è presto per dirlo. Certo è che intorno alla vecchia dote (10mila euro alla Silda per ognuno dei 250 dipendenti dell’accordo) c’è ancora un alone di mistero. Giuseppe Rucci (Filctem-Cgil) non ha buone notizie a riguardo: «Con il concordato preventivo presentato dalla Silda, stanno venendo fuori aspetti grotteschi della vicenda. Ad esempio che fino al 31 dicembre 2012 i formatori hanno percepito ben 900mila euro». Una rivelazione che ha provocato un’ondata di sdegno tra i lavoratori presenti davanti allo stabilimento che attendono ancora varie mensilità, tfr, tredicesima, ferie e quote previdenziali non versate.

Ora, nel giro di 10 giorni, sarà convocato un nuovo tavolo ministeriale e l’invito per Roma verrà recapitato anche alla Golden Lady. Fino a quando non sarà ufficiale un suo nuovo impegno nella vicenda, i lavoratori continueranno a presidiare i capannoni.

È stata proprio la loro presenza nel bollente mese di luglio – durante il quale hanno dormito in Val Sinello affrontando interminabili momenti di tensione – ad aver avuto un peso nel piccolo passo in avanti di ieri. Castano, inoltre, non ha potuto non tenere conto della posizione unitaria di sindacati, Regione, Provincia e Comune, dei risvolti legali (tre esposti sulla mancata riconversione, l’istanza di fallimento per la Silda e l’inchiesta della Dda di Firenze che coinvolge la New Trade) e della piega che sta prendendo anche il processo di reindustrializzazione del sito di Basciano.

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