Taglio delle guardie mediche, dopo l'annunciato ricorso al Tar contro il decreto di soppressione, la politica, improvvisamente, si accorge del problema.
Ad intervenire, non proprio tempestivamente, è il Pd, per bocca del capogruppo in Provincia, Camillo D'Amico (a sinistra nella foto, ndr), il quale ha presentato un ordine del giorno finalizzato a «contrastare il piano di riordino delle guardie mediche», quello stesso piano che è scaturito proprio dalla decisione assunta da un noto esponente del Pd, il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna (a destra nella foto, ndr). È stato lo stesso governatore Chiodi, nei giorni scorsi, a ricordarlo: «È il caso di ricordare e sottolineare che il decreto 61 ha approvato l’articolazione territoriale delle sedi di guardia medica proposte dal direttore generale della Asl con il parere favorevole del Comitato ristretto dei sindaci (presidente il sindaco Luciano Lapenna e membri i sindaci di Casoli, Fossacesia) e dei responsabili delle aree distrettuali».
«Abbiamo posto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Provinciale la mozione sul processo di riordino dei presìdi di guardia medica posto in essere dalla regione Abruzzo. - spiega D'Amico - Tantissime preoccupazioni sta destando questo disegno tra i comuni ed i cittadini delle aree intrne che verranno privati di un ulteriore ed essenziale servizio contribuendo così all’ulteriore abbandono e sistematico spopolamento. Tanti sindaci stanno annunciando il ricorso al Tar ma potrebbe essere un palliativo che allunga solo l’agonia. Nell’ordine del giorno che proponiamo quest’aspetto, il ricorso al Tar, è solo l’ultimo da percorrere, mentre invece si potrebbe:- aprire un tavolo di discussione e verificare nel merito la possibilità di apportare utili correttivi meno penalizzanti per comuni e cittadini delle aree interne. Il tavolo dovrà essere coordinato dalla Provincia di Chieti ed aperto alla partecipazione della regione Abruzzo, dell’ASL Chieti – Lanciano – Vasto e dei Sindaci dei comuni interessati al processo di riordino; in luogo della prevista soppressione di alcuni presìdi dei comuni della media collina interna verificare l’opportunità di procedere a fusioni ed accorpamenti. Non è affatto tollerabile che si disegni un piano di riordino del servizio di guardia medica attenendosi solo ad indici numerici e matematici senza tenere in alcun conto i reali bisogni dei cittadini, del territorio interessato ed avviandolo a ridosso dell’inverno quando più mancate sono le difficoltà alla mobilità anche in ragione della fatiscenza della viabilità provinciale».