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IL LAVORO CHE NON C'è E CHE SE NE VA: LA CRISI ALLA GOLDEN LADY NON ACCENNA AD ARRESTARSI

Zerra (Cisl): "Manca la concezione di una seria politica industriale"

A cura della redazione
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# Vive una fase sempre più difficile e complicata la Golden Lady, da venticinque anni uno dei punti di riferimento, in ambito lavorativo, della Val Sinello e del territorio Vastese in generale. La domanda di produzioni cala e, nel contempo, la concorrenza sale acuendo i disagi. Lo hanno detto chiaramente i dirigenti aziendali arrivati alla fine del mese di giugno per la consueta riunione di aggiornamento. E lo confermano gli articoli in produzione, che a Gissi sono scesi da venti a dieci. La situazione sembra addirittura peggiore di quella dell’anno passato, l’anno della crisi e c'è sempre di più la tendenza ad investire dove si spende di meno, per esempio in Serbia. E ora che anche la produzione del gambaletto, in cui la fabbrica gissana si stava specializzando negli ultimi quattro anni, è in declino si avverte maggiormente il peso della sofferenza e dell'incertezza del domani. Una situazione di difficoltà che investe appieno la forza lavoro femminile, con tre operai su quattro che appartengono al 'gentil sesso'. Oggi 300 su 380. Un numero strada facendo dimezzatosi. Dai 700, indotto compreso, degli anni dello 'splendore', ai 500 dei periodi difficili. Ora 380, a rotazione, in piena crisi con molti dipendenti in cassa integrazione straordinaria. "Operaie e mamme - scrive Novella Di Paolo su 'Il Messaggero Abruzzo' - che contemporaneamente hanno lavorato e tirato su figli e mariti. Operaie, mogli e mamme che ora chiedono di essere viste e ascoltate". I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno sollecitato un incontro con il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio. Un incontro già richiesto ufficialmente la scorsa settimana. «Vogliamo parlare anche con il sindaco di Gissi dove insiste lo stabilimento - ha detto Franco Zerra, segretario provinciale della Cisl - e con i sindaci dei paesi limitrofi. Perché il problema riguarda tutta la zona industriale, non solo la Golden Lady. Si potrebbe discutere di miglioramento della logistica e del trasporto della merce prodotta, di riduzione del costo dell’energia, vista anche la presenza della Turbogas - ha concluso Zerra - ma il problema è che in Abruzzo e soprattutto nel Vastese manca addirittura la concezione di una politica industriale. Per questo l’unica cosa che possiamo fare è restare a guardare le imprese che traslocano e contare la gente che rimane senza lavoro». # Commenti Commenti
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