CUPELLO - Nuova tappa del 'tour informativo' sul progetto della discarica della Vallecena srl in territorio di Furci. A promuoverla questa volta è Camillo D'Amico, capogruppo del Partito Democratico in Provincia di Chieti.
A introdurre l'argomento è lui con una differenzazione sostanziale: «Diciamo no a questo impianto, ma sì ad altre ipotesi come il rafforzamento del Civeta. Bisogna dargli altri maggiori strumenti d'azione per renderlo un punto di forza del territorio».
Poi il parallelo con quello che è accaduto a qualche centinaio di chilometri dal Vastese: «È un progetto non compatibile con il nostro territorio. Tra l'altro offre anche pochissime opportunità di lavoro (circa 10). Oggi si scopre quello che è successo a Bussi con la Montedison. Ci deve far riflettere sul pericolo insito in alcuni investimenti incompatibili». Infine, la precisazione: «La Provincia ha già espresso la contrarietà al progetto e anche noi dei gruppi di opposizione l'abbiamo fatto. È una posizione unitaria del gruppo Pd in Provincia, ma non del Partito Democratico».
COMPATTEZA DEL TERRITORIO - La parola è poi passata ad Angelo Marchione, sindaco di Furci. È stata una nuova occasione per ripercorrere la storia del progetto: iniziata nel 2005 e arrivata ad oggi con il ricorso al Tar del Comune di Furci contro il parere favorevole del comitato Via (per la storia clicca qui). Oggi si è ancora in attesa della conferenza dei servizi per l'Autorizzazione Integrata Ambientale; l'ultima volta è stata rimandata perché l'Arta ha difficoltà a fornire le proprie motivazioni.
Marchione ha poi precisato: «Ho accettato l'invito nonostante a Cupello sia periodo pre-elettorale, non è mia intenzione influire in qualche modo. Sono contento di questi incontri perché servono per far conoscere l'argomento ai cittadini e in questo caso per invitare i candidati alla Regione (ne erano presenti diversi, NdR) ad una assunzione di responsabilità . È tutta la classe politica che oggi deve farlo. Quale indirizzo di vuole dare al territorio? La posizione di quest'ultimo è chiara e univoca e non prevede l'impianto della Vallecena».
IL COMITATO VIA PIÙ VELOCE D'ITALIA - L'architetto Chiara Rizzi, rappresentante del Forum dei Movimenti per l'Acqua, ha affrontato tema della tempistica e delle modalità con le quali il comitato Via della Regione Abruzzo affronta i progetti presentanti dalle società . «Abbiamo calcolato - ha rivelato - che impiega per ogni progetto un tempo medio di 9 minuti; è il più veloce d'Italia. Durante una seduta di una giornata, valutano dai 20 ai 30 progetti. Il comitato Via, in teoria, dovrebbe anche recarsi sul posto per rendersi conto di cosa sta valutando».
Poi un raffronto con una Regione che conosce bene per passate esperienze lavorative: «In Trentino le bottiglie di plastica e di vetro per essere gettate nella differenziata devono essere lavate. È possibile che qui si prevede di conferire allo stesso modo una vastità tale di categorie di rifiuti pericolosi?».
Infine: «Ricordo inoltre che il torrente Cena è tra i peggiori per qualità delle acque nella Regione Abruzzo. Dovremmo ridurre le fonti di inquinamento, non aumentarle: quella è acqua usata per l'irrigazione di prodotti che poi mangiamo. La questione è politica: di che futuro parliamo per l'Abruzzo?».
UN PROGETTO DI 9 ANNI FA - Il coordinatore regionale di Legambiente, Giuseppe Di Marco, ha invitato a riflettere su un aspetto finora poco approfondito: «Secondo me l'anomalia più grande è questa: un progetto del 2005 da approvare nel 2014. Nell'arco di 9 anni il mondo è andato avanti, ci saranno nuove tecnologie che non siano la semplice inertizzazione».
Anche lui poi parla del comitato Via: «Abbiamo riscontrato una certa "tranquillità " dentro il comitato Via. Quando nessuno si oppone ai progetti, questi vengono approvati subito. Se ci sono delle lamentele e delle osservazioni inizia una lunga serie di rimandi che portano all'esasperazione anche i rappresentanti delle società proponenti. È successo a Scerni con le perforazioni della Medoilgas: un anno e mezzo di rinvii. Io mi metto anche nei panni di chi deve investire in Abruzzo. Per quanto riguarda Vallecena, noi siamo a disposizione».
Infine ci sono stati anche gli interventi di Denisso Cupaiolo, sindaco di San Buono: «È importante tutelare il nostro territorio al di là di ogni colore politico. Non lasceremo solo il sindaco di Furci nella battaglia. È stata importante l'unione del territorio in occasione della firma del documento. Il Vastese ha già dato».
Sul «Vastese che ha già dato» si è soffermata anche Eliana Menna, consigliere IdV della Provincia di Chieti: «I posti di lavoro in progetti simili passano in secondo piano quando c'è la difesa dell'ambiente. Noi abbiamo anche la questione Laterlite. Prima o poi va aperta la riflessione su quell'impianto se vogliamo pensare allo sviluppo del territorio per i prossimi 20 anni. Oggi quella è una ferita aperta».