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L'eterno malato: vietato l'uso delle acque del Trigno, c'è la salmonella

L'Arta di San Salvo ne ha riscontrato la presenza in più del 50% dei campioni

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Divieto di uso delle acque del Trigno per le attività umane. A quanto pare, ci risiamo: le condizioni del fiume che marca il confine tra Abruzzo e Molise destano nuovamente preoccupazione. 

Questa volta il campanello d'allarme riguarda la presenza di salmonelle nelle acque. L'Arta di Chieti (con gli addetti della sede di San Salvo) ne ha riscontrato la presenza in più del 50% dei campionamenti effettuati lungo il corso del fiume nelle stazioni di Schiavi d'Abruzzo, San Giovanni Lipioni, Tufillo e Lentella
La contaminazione è particolarmente alta nel territorio di Tufillo, dove la presenza della salmonella è stata riscontrata in 4 campioni su 4; a Schiavi e San Giovanni Lipioni in 2 su 4 e a Lentella in 1 su 4.

I Comuni della vallata (Schiavi d'Abruzzo, Castelguidone, San Giovanni Lipioni, Celenza sul Trigno, Dogliola, Torrebruna, Palmoli, Carunchio, Tufillo, Fresagrandinaria, Lentella, Cupello e San Salvo) hanno per questo emesso un'ordinanza per vietare (fino a nuova comunicazione) l'uso a scopo irriguo delle acque, lo svolgimento attività ludiche nel fiume e la pratica della pesca (con l'eccezione del no-killing).

I TEMPI DELLA COMUNICAZIONE - Se c'è un pericolo serio derivante dalla contaminazione delle acque, non possono non destare qualche dubbio i tempi intercorsi tra rilievi e ordinanze. Gli esami sui campioni prelevati si riferiscono infatti al periodo settembre-dicembre 2013. All'inizio di maggio l'Arta ha inoltrato i dati analitici alla Asl Chieti-Vasto. La comunicazione di quest'ultima ai comuni su citati (e al Consorzio di bonifica, alla Regione Abruzzo e al presidente della Provincia) è stata fatta il 9 maggio. Da qui sono poi partite le ordinanze. 

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