SAN SALVO - Una conferma della presenza sul territorio della Stogit (gruppo Snam) che gestisce i siti di stoccaggio di metano lungo il fiume Treste. L'occasione per l'annuncio è stata la presentazione, ieri, del libro San Salvo e le sue aziende di Nicola D’Adamo. Insieme ai massimi dirigenti di Pilkington, Denso, Stogit, Bcc Valle del Trigno e Gruppo Strever si è ripercorsa la storia industriale di San Salvo, ma si è cercato anche di guardare al futuro (leggi).
Per la Stogit era presente l'Ad Paolo Bacchetta: «Nel 2012 – ha spiegato – ci hanno rinnovato le concessioni per 10 anni, ma credo che non vi saranno problemi per un ulteriore rinnovo fino al 2032. L'intenzione è di restare a lungo».
Il metano è terminato da tempo, oggi l'attività prevede lo stoccaggio durante l'estate e il prelievo nei mesi invernali quando la domanda cresce.
«La Stogit – ha continuato – è di gran lunga la società più grande in Europa per capacità di stoccaggio. Il sito Fiume Treste è il nostro sito più ampio, dovreste essere un po’ orgogliosi per la ricchezza che avete nel sottosuolo. Oggi la suddivisione è in 4 gruppi di giacimenti, ce n'è un quindo per il quale stiamo aspettando le autorizzazioni».
Poi un passaggio che lo stesso Bacchetta definisce 'messaggio di serenità ': «I pozzi sono composti da strati di 40-50 metri di sabbia, ghiaia e argilla, materiali elasto-plastici che si piegano senza spezzarsi, per questo la nostra attività non può causare scosse».
«Non facciamo spesso notizia – ha conlcuso – perché impieghiamo poche persone rispetto a Denso e Pilkington, i nostri impianti sono altamente automatizzati. Riteniamo però di svolgere un lavoro sicuro e utile: in caso di crisi internazionale le nostre sono le prime riserve di metano».