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Sfratto alle suore dell'asilo, il sindaco Venosini: Ho ricevuto minacce

Le religiose non riconsegnano le chiavi al Comune. Sale la tensione a Celenza sul Trigno

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CELENZA SUL TRIGNO - Sfratto delle suore che gestiscono l’asilo di Celenza sul Trigno, si profila un muro contro muro con il Municipio. E’ scaduto ieri il termine ultimo entro il quale le religiose avrebbero dovuto sgomberare i locali comunali utilizzati come scuola paritaria per l’infanzia. L’ultimatum impartito dal sindaco Venosini è scaduto, dunque, ma le religiose non hanno riconsegnato le chiavi. Lo scontro, a questo punto, pare inevitabile e nella questione, che finirà sicuramente nelle aule del Tar, potrebbe essere trascinata anche la curia di Trivento. Il sindaco Venosini, tuttavia, getta acqua sul fuoco delle polemiche. «Nei giorni scorsi ho incontrato la madre superiore, - spiega il primo cittadino di Celenza - la quale mi ha chiesto qualche giorno di tolleranza visto che le lezioni, nell’asilo, sono terminate da pochissimo e che le suore sono impegnate con gli esercizi spirituali a San Giovanni Rotondo». Nonostante i rapporti cordiali e pacati tra sindaco e suore, tuttavia, la “pratica” sfratto andrà avanti. L’ufficio tecnico del Comune, infatti, che gestisce tutta la vicenda, ha emanato un provvedimento con il quale è stato avviato il procedimento amministrativo di rilascio dell’immobile comunale. La responsabile unica del procedimento, l’ingegner Antonietta Costantini, ha indirizzato una missiva al legale rappresentante dell’asilo, il parroco don Nicola Gentile, e al presidente del Cda della scuola per l’infanzia, il consigliere comunale di opposizione Gabriele Piccoli, con la quale, senza troppi fronzoli, li diffida «al rilascio dell’immobile di proprietà comunale sito in Via Garibaldi, 82 ed individuato al F. 18, part. 760, consegnando, presso questo Ufficio, le chiavi dello stesso, entro e non oltre la data del 1° luglio 2011, lasciando lo stesso immobile libero da tutti i beni mobili che non risultino di proprietà dell’ente. Decorso infruttuosamente tale termine, si provvederà ai sensi e per gli effetti dell’art. 823, comma 2, del Codice Civile, con i mezzi dell’autotutela esecutiva». La data è già scaduta, ma nello stesso documento viene precisato che «il procedimento» di sgombero e rilascio del locale «deve concludersi entro la data del 15 luglio 2011». Tutto rinviato di quindici giorni, dunque, e le temute contestazioni che ieri non ci sono state si paleseranno sicuramente a metà mese. Il sindaco ne è sicuro, ma non se ne preoccupa più di tanto, determinato a portare a termine lo sgombero dell’asilo. «Con le suore non ci sono problemi. - spiega Venosini - Ho ribadito loro che, se vogliono, possono restare negli alloggi comunali, ma devono restituirci i locali dell’asilo che andranno ad ospitare la scuola statale per l’infanzia già autorizzata. Il problema, a questo punto, è con il parroco, che è il legale rappresentante della paritaria. Ho cercato di avere un colloquio con lui, ma mi ha replicato di aver affidato la gestione del caso all’avvocato Di Pardo di Milano. Il legale ha invocato, per l’immobile in questione, il diritto di proprietà acquisito per usucapione. Noi andiamo avanti, perché quei locali ci servono per attivare la nuova scuola. Aspettiamo il termine ultimo del 15 luglio, poi si dovrà procedere con lo sgombero coatto. La Polizia municipale e anche i Carabinieri sono stati già informati. Quello che mi preoccupa è il clima di tensione che si respira da lunedì scorso, giorno in cui pare che più di una delegazione si sia recata in Curia, a Trivento, con risultati pare non positivi per loro. Da quella sera ho già subito due minacce e anche miei sostenitori sono puntualmente oggetto di attacchi volti a far salire i toni. A riguardo tutte le persone a me vicine sono state invitate a mantenere la massima calma e a non cadere in questi tranelli. Non ho sporto denuncia però ho avvisato il locale comando dei Carabinieri».
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