CELENZA SUL TRIGNO - Prima udienza del processo per truffa intentato dalla Giunta comunale di Celenza sul Trigno, che si è costituita anche parte civile, contro Antonio Cieri, responsabile dell’Ufficio Tecnico.
Nei giorni scorsi si è tenuta, presso il Tribunale di Vasto, l’escussione dei testi dell’accusa. I fatti si riferiscono al 10 luglio del 2008. Il dipendente comunale, Antonio Cieri, assente dal servizio per malattia, secondo la testimonianza fornita dal sindaco e dagli altri amministratori, sarebbe stato visto, alla presenza di altri testimoni, su un cantiere pubblico attivo in paese. Sia Venosini che l’assessore Antenucci hanno confermato in aula che il dipendente in malattia stava in realtà dando indicazioni al personale in servizio nel cantiere. Testimonianza che è stata però parzialmente smentita da un operaio, il fabbro, il quale avrebbe precisato che Cieri non stava affatto dirigendo i lavori, ma solo facendo domande circa l’impiego di alcuni materiali. L’imputato Antonio Cieri, contattato telefonicamente dalla nostra redazione, spiega che era uscito di casa esclusivamente per una visita medica: «Di ritorno dall’ambulatorio ho percorso una strada meno trafficata, che tra l'altro faccio abitualmente, per evitare di incontrare persone, visto che avevo la faccia gonfia a causa di un ascesso. Mi sono fermato solo pochi secondi nei pressi del cantiere, incuriosito perché ho sentito vociare dall’interno e mi sono sentito chiamare».
Il prossimo 7 dicembre è prevista la replica, in Tribunale, della difesa. Cieri è assistito dall'avvocato Andreoni del foro di Vasto. In quella sede probabilmente Cieri avrà modo e occasione per replicare alle accuse del sindaco e dell’assessore Antenucci.
In seguito a quell’episodio i rapporti tra il dipendente comunale e l’amministrazione si sono logorati a tal punto che Antonio Cieri è stato colpito da provvedimento disciplinare. Lo stesso ha reagito intentando contro l’ente una causa per mobbing.
E nei prossimi giorni, il 19 luglio, il sindaco Venosini tornerà in aula, ma in qualità di imputato in un altro procedimento penale, quello per un presunto reato di abuso di ufficio ai danni di Mario Aquilano, titolare di una ditta locale.