Dei 17 milioni di euro stanziati per le strade provinciali dal Ministero delle Infrastrutture (LEGGI QUI), almeno il 30%, cioè circa 5 milioni, saranno destinati esclusivamente alla viabilità disastrata dell'entroterra Vastese. Ad annunciarlo è stato ieri pomeriggio il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, durante un incontro sulla viabilità organizzato a Fresagrandinaria dal sindaco del comune dell'entroterra Giovanni Di Stefano. Presenti diversi sindaci della zona, oltre a diversi politici regionali di area PD.
Sui famosi nove milioni di euro, annunciati a più riprese (LEGGI QUI) e, pare, già disponibili per gli appalti sulla viabilità dell'entroterra vastese, sarebbero ancora in corso le trattative per le destinazioni specifiche. Alcuni sindaci dell'Alto Sangro avrebbero chiesto infatti di entrare nella spartizione, quindi di fatto i tempi per la progettazione sembrano già allungarsi.
D'Alfonso si è detto convinto: "Ad appaltare devono essere gli enti locali, gli unici ad avere un rapporto immediato con l'utenza: sono i comuni a conoscere a fondo le emergenze sul territorio". Nei primi giorni di marzo, quindi subito dopo il voto, è prevista in Regione una riunione per fare il punto su questo tema. Sul piatto anche i quattro milioni di euro per la Fondovalle Treste (LEGGI QUI), che dovrebbero essere appaltati con lo stesso criterio.
"Deve essere inequivocabile", ha continuato il presidente, "su tutti i fondi di viabilità della Provincia di Chieti, il 30% deve riguardare l'Alto Vastese, deve essere un algoritmo". D'Alfonso è intervenuto anche sul tema della lontananza dell'entroterra vastese con le arterie di comunicazione e i servizi della costa: "Non è possibile che ci sia un trattamento al pari di quei comuni che hanno la vicinanza e la prossimità ".
La ex statale Istonia? "Bisognerà trovare al più presto un paniere di risorse per l'adeguamento dei punti in frana, in questo momento non è detto che l'Anas voglia prenderla in carico".
D'Alfonso ha parlato anche dei motivi che lo hanno spinto a candidarsi al Parlamento: "Perché ho detto di sì? Per aumentare gli strumenti di potere a favore dell'Abruzzo. Altre regioni anche meno popolose della nostra ce l'hanno fatta".