Partecipa a IlTrigno.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Elettrodotto Villanova-Gissi al via

Comunicato del Comitato Ambiente Salute e Territorio

Condividi su:
Si avvia a conclusione l’approvazione dell’Elettrodotto Villanova-Gissi a 380KV. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha già emanato il Decreto VIA di compatibilità ambientale (N.510 del 13/09/2011). Manca ora solo l’intesa Stato-Regione, prima dell’autorizzazione unica del Ministero dello Sviluppo economico, quasi un atto scontato. La sottoscrizione dell’Intesa non è affatto secondaria e irrilevante, malgrado possa il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) sempre procedere ad autorizzazione unica. Già nelle Osservazioni inviate da Enti, Comitati e privati contro il progetto è stata contestata la mancata concertazione delle Amministrazioni locali nella fase di pianificazione di dettaglio (c.d. fasce di fattibilità). In pratica, nessun Comune dei 16 interessati dal percorso (70Km) ha mai partecipato a tavoli o riunioni prima della presentazione dell’istanza da parte della Società Abruzzoenergia S.p.A. Il progetto, così, è parso imposto dall’alto, secondo un percorso conveniente perché più vicino alle direttrici viarie extraurbane, e meno costoso per la tecnologia e le opere di scavo. Sono molte le contrade agricole e residenziali come a Lanciano, Castel Frentano, Casacanditella (per esempio) destinate a risentire gravemente degli impatti dei tralicci, in molti casi vicini ad abitazioni o attività. Irreversibile, quindi, il danno al paesaggio, alla qualità di vita (rischi cancerogeni da campi elettromagnetici), alla possibilità edificatoria e al valore immobiliare delle zone. Il Comitato CAST, fin dall’inizio attivo nell’informazione e nell’opposizione al progetto, considera il percorso pieno di criticità irrisolte e denuncia l’immobilismo regionale, nonché la scarsa coesione tra Comuni. La Direzione Parchi, Ambiente e Energia della Regione è stata in tutto questo tempo invitata a convocare un tavolo tecnico dei Comuni coinvolti. Persino l’ultima Delibera della Provincia di Chieti, nel marzo scorso, presa all’unanimità, ha confermato la contrarietà al progetto e ha chiesto, per la seconda volta, l’urgenza del Tavolo in Regione. La Regione non ha espresso nessun parere, lasciando alla Commissione VIA nazionale la strada libera al progetto, così come voluto da Abruzzoenergia, la società proprietaria della turbogas di Gissi. Il CAST sollecita i Consiglieri Regionali e i Sindaci sensibili alla buona politica per l’ambiente a valutare con coscienza ogni azione, compreso il ricorso al TAR. Il CAST ha inoltre chiesto audizione alle competenti Commissioni della Provincia di Chieti e della Regione (VIA e Conferenza Capigruppo) affinché, rese evidenti le violazioni del Protocollo Terna- Regione Abruzzo del 2007 e il contrasto con la VAS sul Piano di Sviluppo 2008 che prevedeva i tavoli con i Comuni, si riscontrino le condizioni per non procedere all’Intesa, dando così un chiaro segnale al Governo e a Terna, cui spetterà la costruzione dell’opera. A Lanciano, la nuova Amministrazione diretta dal Sindaco Pupillo ha prontamente risposto all’appello, manifestando l’intenzione di promuovere nella città un incontro con i Sindaci e di tornare a confrontarsi con le esigenze e i problemi di S.Onofrio, dove l’Elettrodotto passerà per proseguire verso la Val di Sangro (Paglieta e Atessa) fino a Gissi, centrale e snodo della Rete che terminerà a Foggia. Il Gruppo A2A, di cui Abruzzoenergia con la centrale di Gissi fa parte, vuole consolidare il suo ruolo nel mercato europeo dell’energia (produzione, reti) e ha già acquistato quasi la metà delle azioni della compagnia elettrica del Montenegro. Con Terna (Gestore della Rete di Trasposto Elettrica nazionale) ha concordato la costruzione del grande Elettrodotto sottomarino Tivat-Pescara, anche questo approvato definitivamente in settembre. Il disegno delle centrali energetiche a termocombustione in Molise e Puglia (Larino, Brindisi, Foggia) completerà la politica di espansione del gruppo nella produzione e vendita di energia. Uno scenario di impiego fossile, lontano dalla politica tesa a favorire e incentivare le energie rinnovabili. L’Abruzzo, per la sua posizione strategica in affaccio sull’Adriatico, si configura così quale territorio di transito nella mappa delle grandi interconnessioni energetiche. Occorre pertanto riflettere quando si presentano i vantaggi economici squisitamente locali di queste opere e ponderarne invece il reale impatto sul territorio, dando priorità alle esigenze di tutela dai rischi, soprattutto futuri. Le scelte strategiche importanti devono essere condivise con le comunità che le opere stesse subiranno.
Condividi su:

Seguici su Facebook