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'Autovelox selvaggio': processo al via in Tribunale a Vasto dopo i rinvii a giudizio

Più di cento le parti civili. A mezzogiorno la prima udienza

A cura della redazione
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A mezzogiorno, oggi Tribunale a Vasto, è fissata la prima udienza del maxi processo ribattezzato 'autovelox selvaggio' relativo alle tante e sempre contestate multe comminate a centinaia di automobilisti in transito sulla Statale 650, la Fondovalle Trigno, l’arteria di collegamento tra Abruzzo e Molise e, più in generale tra Adriatico e Tirreno, che attraversa numerosi territori e località del Vastese interno. Lo scorso 20 settembre il rinvio a giudizio per 15 persone - decisione assunta dal Gup del Tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, la quale aveva accolto la richiesta avanzata dalla pubblica accusa rappresentata dal Procuratore Capo Francesco Prete – tra amministratori comunali, rappresentanti della Polizia Municipale e gestori di autovelox nei Comuni di San Giovanni Lipioni, Dogliola, Fresagrandinaria, Lentella e Cupello. Il tutto per una corposa serie di sanzioni inflitte nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2005 ed il 30 settembre 2007. Le accuse contestate sono, a vario titolo, sono di associazione a delinquere, truffa, peculato e violazione dell'articolo 97 della Costituzione della Repubblica Italiana, che impone il principio d'imparzialità della pubblica amministrazione. L’inchiesta, partita nel 2009 su iniziativa dei Carabinieri di Vasto dopo numerose sollecitazioni ed anche proteste, era finalizzata a far luce sull'utilizzo, da parte dei Comuni che si affacciano sulla Trignina, delle apparecchiature elettroniche di controllo della velocità sulla trafficata arteria nazionale. Un centinaio già le richieste di costituzione di parti civili (automobilisti coinvolti) già avanzate. Tante altre, si prevede, verranno formalizzate questa mattina. Ad assistere legalmente le persone accusate sono gli avvocati Andreoni, Artese, Cerella, Conti e Besca, mentre per le parti civili, tra gli altri, i legali Di Iorio e Lollino. Particolarmente attento agli sviluppi di questa lunga, articolata e complessa vicenda con sbocchi giudiziari non indifferenti è il Comitato ‘Pro Trignina Abruzzo-Molise’, presieduto da Antonio Turdò, costituitosi proprio in ragione del proliferare delle multe sulla Trignina e di un andazzo, nei controlli e nelle contestazioni delle infrazioni, da subito finito nel ‘mirino’ per la mancata regolarità, a detta di Turdò e colleghi, nell’effettuazione dei controlli con rilevatori spesso ‘imboscati’ sulla strada.
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