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SERVIZI SOCIALI: PERCHE’ HA DOVUTO PARLARE MARCHESE ?

Non va bene che di problemi sociali si parli solo su facebook

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SAN SALVO - Ieri ha suscitato molta eco su facebook (che si conferma sempre più la moderna Agorà) un post dell’ ex sindaco Gabriele Marchese, il quale ha lanciato l’allarme sulla chiusura della Casa famiglia.

La Casa famiglia è una struttura comunale, affidata ad una cooperativa, che ospita, a seguito di provvedimenti dei Tribunali, minori con disagi famigliari. Da quando l’ Amministrazione Marchese l’ha istituita la sede è sempre stata nell’edificio accanto alla Scuola media, che nel piano seminterrato ha ospitato anche il Centro anziani.

Diversi mesi fa, la struttura ospitante è diventata inagibile sul piano strutturale, ma nulla si è saputo…

Per effetto di questa inagibilità, gli anziani non hanno potuto più usufruire dei loro spazi, anche se la cosa si è confusa con i problemi covid, nel senso che la chiusura del Centro è avvenuta in concomitanza con i primi provvedimenti anticoronavirus. Sempre per effetto di tale inagibilità, di recente, la Cooperativa che gestisce la Casa ha messo i dipendenti in cassa integrazione, ha visionato varie strutture in città, ha fatto una serie di incontri con il sindaco e l’ Amministrazione, ma alla fine ha deciso di andarsene.

Il Comune sta trovando una soluzione, probabilmente per non farsi accusare per la perdita degli otto posti di lavoro di dipendenti sia pure con direttamente in organico, comunque svolgenti funzioni legate alle competenze comunali.

La domanda sorge spontanea, direbbe Lubrano: perché questi fatti li ha dovuti sollevare l’ex sindaco Marchese, che si è guadagnato la “piccata” risposta del sindaco in carica. Ma tutto questo mi ha fatto tornare alla mente le inchieste sui servizi sociali (che battezzai nei miei editoriali di dieci anni fa, non a caso, Affari sociali). Allora le parti in commedia erano:

Gabriele Marchese, sindaco

Tiziana Magnacca, (vero) capo dell’ Opposizione

Angela Di Silvio, assessore ai servizi sociali

Orazio Di Stefano, (definitemi voi, ma va bene usare l’epiteto coniato nel Palazzo: Orazio è sempre Orazio)

Antonio Castaldo, presidente della Commissione sociale, votato da destra e franchi tiratori di sinistra

Palmina Napolitano (prima) e Teresina D’ Alfonso (poi): Dirigenti dell’ Ufficio,

Franchi tiratori di sinistra, che giocavano di sponda con noi che facevamo l’inchiesta

Opposizione, centrodestra, che sosteneva in Consiglio la Magnacca, artefice di quella battaglia, e me titolare di un’ inchiesta giornalistica su Qui quotidiano, per la quale Peppino Tagliente ed io ci beccammo una bella querela. Ricordo che a Castaldo i consiglieri della sua Commissione dissero che non avrebbero collaborato alla relazione finale d’ inchiesta consiliare se io avessi pubblicato delle indiscrezioni.

Su questa specifica vicenda, oggi le parti in commedia sono:

Tiziana Magnacca, sindaco

Gabriele Marchese, Oppositore esterno

Giancarlo Lippis, assessore ai servizi sociali

Orazio Di Stefano, (definitemi voi, ma va bene usare l’epiteto coniato nel Palazzo: Orazio è sempre Orazio)

Antonio Castaldo, ritiratosi a vita privata

Natascia Dell’ Osa, Dirigenti dell’ Ufficio

Franchi tiratori di destra, che giochino di sponda con chi fa inchieste: non esistono

Opposizione: centrosinistra…che ha lasciato spazio a Marchese.

Ps ricordo che dieci anni fa l’ Amministrazione in carica sosteneva che i consiglieri comunali non potessero accedere alla Casa famiglia, per privacy e riservatezza, mentre noi sostenevamo che avessero potere ispettivo. Anche per questa ragione litigai con alcuni dipendenti comunali e con alcuni di loro non ho ancora ricostruito il rapporto. Però, ora come allora, i consiglieri comunali hanno comunque accesso alla documentazione. Sarebbe gradito che, almeno quelli d’Opposizione, ci facessero sapere come stanno le cose, giacché gli Uffici stampa comunali, ieri come oggi,  non parlano certo di criticità, ma solo di ciò che va bene.

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