Partecipa a IlTrigno.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

QUELLA VOLTA CHE PAOLO ROSSI...

Il ricordo di Mimmo Di Nardo

Condividi su:

Era l’11 luglio del 1982…

i primi schermi giganti facevano capolino nelle nostre case, ma non tutti potevano permetterselo.

Decidemmo cosi di portarne uno in strada, dal nostro piccolo negozio di elettrodomestici, così da regalare una finale, degna di essere chiamata tale, a tutto il quartiere.

Bloccammo con due furgoni la strada, in modo che nessuno potesse passare di lì…,

che scemi, solo a pensare che in quei 105 minuti, qualcuno si muovesse di casa.

Tutto il quartiere era lì, di fronte a quel grande schermo…, ansia, sudore, commenti, urla, disperazione …, si disperazione, quando Cabrini sbagliò quel maledetto rigore.

Ma nel secondo tempo, dopo appena 12 minuti un esplosione di gioia, urla , abbracci … Pablito Rossi ci portava in vantaggio, e poi Tardelli, con la sua corsa verso l’infinito e con un urlo che tutti noi, nei campetti di quartiere, abbiamo almeno una volta ripetuto… e ancora Altobelli, che fece saltare dalla poltroncina il Presidente Pertini, urlando “non ci prendono più”

Fu l’estate più bella della nostra vita.

Al fischio finale ci riversammo in strada con ogni mezzo:

auto, moto, camioncini carichi di gente, a piedi… ognuno con una bandiera, un cappello, un fazzoletto… insomma, qualcosa che avesse stampata la bandiera tricolore.

Nella vecchia fontana della villa comunale entrammo tutti in acqua per un bagno di gioia … e poi zuppi fradici di felicità di nuovo in macchina per sfilare tutta la notte immersi in un infinito carosello.

Fu in quella notte che tirammo fuori tutto il nostro orgoglio di essere italiani.

Tutto questo, furono in grado di regalarci quegli 11 leoni, ma in particolare Paolo Rossi che in poco più di dieci giorni diventò il nostro idolo, il nostro eroe, la nostra bandiera… il nostro orgoglio nazionale.

Oggi, un mare incurabile ce lo ha portato via…, ma nulla e nessuno ci porterà via il ricordo di un grande campione che in poco più di due settimane ci portò sul tetto del mondo.

Ciao Campione, ciao Pablito, RIP.

 

Condividi su:

Seguici su Facebook